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Chiaravalle: anziano derubato, la figlia racconta la truffa subita


Non è stato ancora individuato l’assassino della povera Emma Grilli che in città si diffonde il terrore per le truffe e i furti.
Giovedì scorso alle 12 un malvivente ha rubato 590 euro dall’abitazione di un anziano in via Tasso approfittando della buona fede dell’uomo che era solo a casa. Q.S., 88 anni, stava pranzando mentre la figlia aveva accompagnato la mamma ad una terapia medica a Civitanova. Il telefono squilla, l’anziano risponde e si sente dire che la figlia ha avuto un incidente con un motociclista e che per scongiurare il sequestro dell’auto avrebbe dovuto sborsare dei soldi. «Mio padre è anziano – racconta la figlia Lorena - non sta più tanto bene ed è un buono per natura. Ci sono strane coincidenze perché solitamente mio figlio Alessandro pranza con i miei genitori ma giovedì ha preferito non gravare sul nonno che era solo. Mio padre, dopo aver ricevuto la telefonata, era preoccupato per noi visto che gli avevano detto dell’incidente ed ha aperto la porta ad un uomo sulla cinquantina che aveva un borsello. Sia lui che l’altro al telefono parlavano correttamente in italiano».
L’anziano sollecitato dal malvivente è andato verso la scarpiera dove in una scatola custodiva 590 euro per le spese mensili. Ha consegnato il denaro al farabutto che ha poi chiesto se in casa ci fosse anche dell’oro. Q.S. ha risposto negativamente ma il malfattore è entrato nella camera da letto ed ha rovistato in alcuni cassetti. Quando si è accorto che in effetti l’anziano gli aveva detto la verità si è dileguato facendo perdere le tracce.
«Sarà stato in casa un quarto d’ora in tutto e mio padre si è poi reso conto che aveva subito un furto ma era talmente frastornato ed impaurito che quando siamo tornate a casa era sul divano ancora ammutolito. Anche in passato aveva subito il furto di un portafoglio ma questo episodio è veramente grave. Questi malviventi entrano in casa, non si fermano davanti a nulla e si approfittano degli anziani. Anche a Chiaravalle ormai non si può più vivere tranquilli».

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