comunicato stampa
Maiolati: il Consiglio comunale approva ordine del giorno per la 'Promozione dei valori della Resistenza antifascita e dei principi della Costituzione'


Una delibera che si richiama, oltre che alla legge fondamentale dello Stato italiano, alla Dichiarazione universale dei diritti umani, che fa appello alla legge Scelba, quella che punisce la riorganizzazione del disciolto partito fascista e detta la disciplina sanzionatoria dei reati di apologia e manifestazioni fasciste, ma cita anche la Convenzione europea e lo Statuto del comune di Maiolati Spontini.
Un ordine del giorno che impegna il Consiglio in maniera concreta non solo “a continuare a promuovere iniziative culturali in collaborazione con le scuole nei luoghi di aggregazione affinché sia mantenuta la memoria storica” e iniziative “che consentano di portare all’attenzione della popolazione il problema dei nuovi fascismi”, ma anche a stabilire che “non potranno essere concessi in uso spazi e aree pubbliche per lo svolgimento di conferenze, incontri e manifestazioni di qualsiasi natura alle organizzazioni e alle associazioni che si richiamano alla ideologia, ai linguaggi e ai rituali fascisti, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale in base alla verifica delle previsioni dei rispettivi statuti”.
Questo significa che l’assegnazione e la concessione dell’occupazione di spazi e suolo pubblico è subordinata all’obbligo di integrare o allegare alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività) o alla richiesta di autorizzazione, oltre ai dati e alle informazioni già richiesti, una dichiarazione esplicita che contenga, per il richiedente, dei precisi impegni.
Chi intende organizzare manifestazioni pubbliche nel comune di Maiolati Spontini dovrà, quindi, impegnarsi a “riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana e ripudiare il fascismo e il nazismo; a non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e neonaziste, in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa; a non compiere manifestazioni esteriori inneggianti l’ideologia fascista e/o nazista”.
L’ordine del giorno sarà trasmesso ai Comuni soci del Cis, alla Provincia di Ancona e alla Regione Marche con l’invito a promuovere un analogo indirizzo amministrativo. Nell’ordine del giorno presentato dal Pd si fa riferimento, nelle premesse, alle “sempre più frequenti le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste portatrici di valori che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale nonché del principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana” e al fatto che “sempre più spesso si verificano aggressioni ed episodi di violenza verbale e fisica che si richiamano a contenuti tipici delle associazioni o gruppi neofascisti”.
Si constata inoltre che “lasciare spazio sotto qualsiasi forma a manifestazioni, associazioni e organizzazioni dichiaratamente razziste, xenofobe, omofobe e antidemocratiche e che, anche con esaltazione di forme di violenza, possono contribuire a creare sul territorio relazioni e reti di complicità, un pericoloso spirito di emulazione, è sicuramente pericoloso e costituisce comunque un fatto da evitare con fermezza”.
Da qui l’iniziativa dell’ordine del giorno come strumento capace di contribuire ad “adottare tutte le misure contro il neofascismo e contro ogni manifestazione di discriminazione individuandole forme e le modalità più efficaci”. Una iniziativa, quella del Gruppo comunale del Partito democratico, che ha trovato la condivisione dell’intero Consiglio, che ha votato appunto l’ordine del giorno all’unanimità.

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