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Marchigiani dell'anno, alla Fonte di Portonovo sfilano i 10 premiati

Marchigiani dell'anno|Fonte di Portonovo| 8' di lettura 17/09/2018 - A poco più di una settimana dalla serata per il Premio Marchigiani dell'anno 2018, l'edizione numero 29 fa ancora parlare di sé. La cerimonia di consegna venerdì 7 settembre presso l'Excelsior Hotel La Fonte di Portonovo.

Tre le categorie che hanno portanto nella splendida cornice della baia di Portonovo presso l'Excelsior Hotel La Fonte, tantissime personalità dell'amministrazione, delle forze dell'ordine, dei rappresentanti della regione, nomi importanti nel mondo della cultura, dello sport, dell'enogastronomia, dell'impresa.

Accompagnati da piacevoli intervalli musicali a cura di Francesca Carli ed Enrico Giovagnoli, i bravissimi Opera Pop, hanno aperto le premiazioni i due premi Portonovo per l'arte della cucina e la diffusione delle prelibatezze marchigiane nel mondo.
Per tanti anni chef del Fortino Napoleonico oggi con la famiglia Guidi, chiamato "l'allenatore" alla direzione della nazionale under 20 della cucina: è Paolo Antinori premiato da Stefano Guidi. "Il premio è un'emozione forte, un punto di partenza. Grazie a Portonovo che mi ha dato tanto e ancora di più mi darà". Il premio Portonovo va anche ad aziende di gran prestigio del settore, e in questa edizione viene attribuito a Meletti, l'azienda storica che ha creato il famoso distillato Anisetta Meletti. Alla base della ricetta c'è l'anice verde che nelle Marche è molto più profumato che altrove. Col tempo l'azienda è cresciuta e tra le altre conquiste, ha acquisito la dimora nel centro di Ascoli Piceno che ospitava gli uffici delle poste: oggi vi risiede uno dei caffè più famosi d'Italia. L'azienda è stata sempre gestita dalla famiglia Meletti e Matteo Meletti ha ricevuto il premio Portonovo dalla mani di Mario Civerchia presidente dell'Accademia marchigiani dell'anno in Italia e nel Mondo insieme al prof. Natale Frega della facoltà di Agraria. "Questo riconoscimento va a tutte le generazioni prima di noi, quindi a 148 anni di storia - così Matteo Meletti, che rappresenta la quinta generazione della famiglia - Su tutti va al genio del mio trisnonno, che ha creato un prodotto unico, particolare, un distillato fatto con i prodotti della nostra terra e in una azienda che incarna i valori della tipica azienda familiare marchigiana".

Altra azienda premiata durante la serata di venerdì scorso è stata la Fonderia Malaccari, una delle poche aziende italiane rimaste che lavora la ghisa, con i suoi 25 dipendenti, forni e attrezzature molto tecniche, fornitrice soprattutto per l'estero con un fatturato annuo di oltre 7mln di euro, uno in più rispetto al 2016. A ritirare il riconoscimento consegnato dal colonnello Raffaele Velardocchia, il titolare Luigi Malaccari che lo ha dedicato alle nuove generazioni con una battuta: "I miei figli sono più bravi di me".

Durante il Premio 2018, è tornata all'attenzione una storia già raccontata, ma che continua ad incantare il mondo sportivo: se l'Italia è il paese più longevo anche le Marche vanno forte, ed il piu forte di tutti è di Sant'Ippolito ed ha 102 anni: con i suoi 11 primati mondiali master di atletica leggera, dal 2011 continua a stupire in tante specialità, è Giuseppe Ottaviani. Dopo la pensione, a 72 anni ha iniziato a dedicarsi all'atletica. Nel 2016 ha salutato il pubblico di Sanremo con un gran "buonasera giovani".
Ottaviani, accompagnato dal figlio e pieno di commozione, ha ricevuto il premio da Fabio Sturani per la Regione Marche e da Vilberto Stocchi, Rettore dell'Università di Urbino. "Questa atmosfera festosa e con tante autorità mi commuove, io faccio sport con passione.. lo sport è un gioco che dà gioia e trasmette la gioia. Saluto tutti giovani!".

Franca Foronchi è stata la prima donna della serata a ricevere il premio Marchigiani dell'Anno 2018: attuale assessore del comune di Pesaro, è anche ex sindaco di Gradara. A colpire l'associazione è stata la sua attività di amministratrice proprio nel piccolo borgo, di cui ha voluto valorizzare, insieme allo staff comunale, alle istituzioni scolastiche ed alle associazioni di volontariato, la bellezza storica e culturale, lasciando un segno indelebile. Premiata dal presidente della Camera di Commercio di Ancona ha confidato alla platea la sua ispirazione: "Sono insegnante, così sono partita da ciò che faceva riconoscere Gradara, ossia Dante e la sua Divina Commedia. Inoltre il borgo è di una bellezza unica e andava valorizzato. La rocca è stata restaurata negli anni '20 ed è una delle poche ad avere un castello ancora ammobiliato. Ho lavorato con tantissime persone, dipendenti comunali, volontari, istituzioni scolastiche e religiose e tanti imprenditori che non si sono tirati indietro. Abbiamo riscoperto il grande amore per il paese in cui si vive, ed è oggi il 30esimo borgo più visitato d'Italia".

E' nativo di Serra Sant' Abbondio (PU) il dott. Giuseppe Blasi, direttore generale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Un ruolo importante, anche sul piano europeo, in un settore primario per una regione come le Marche. E' stato tra le altre cariche, project leader di importanti progetti internazionali, autore di pubblicazioni di riferimento. Gli ha consegnato il premio Claudio Pettinari, Rettore dell'Università di Camerino. Un riconoscimento molto apprezzato per il dott. Blasi, che si occupa "di agricoltura, oggi particolarmente di moda e che dà lustro a chi se ne occupa. Sono orgoglioso di farlo per il paese, marchigiano e italiano. Vengo da un piccolo paese del pesarese, come altri tre premiati di stasera e sono molto legato alla mia terra nonostante lavori da 30 anni lontano". Non ha mai spostato la residenza altrove, il dott. Blasi che ha posto l'evidenza sull'importanza del settore per le Marche: "Le politiche agricole ed alimentari hanno una grande rilevanza per tutto il territorio ed è anche il settore che ha più bisogno degli altri di fondi".

Crede fortemente nella promozione di una "unica città regione, il più possibile creativa ed attiva", la vincitrice del secondo premio internazionale Portonovo, l'ambasciatrice Unesco Maria Francesca Merloni. Le hanno consegnato il premio Stefano Guidi e Pietro Alberto Lucchetti, Consigliere Capo Servizio Vicario della Presidenza della Repubblica. "Sono molto emozionata, quello che conta è la proiezione del passato nel futuro. Ringrazio le Marche, una regione in cui credo fortemente. Il riconoscimento di città creativa Unesco va solo a gente autentica, che si rimbocca le maniche, ecco perchè abbiamo individuato una rete di città creative che accoglieranno le delegazioni Unesco". Tra le città creative sono state individuate due marchigiane, Fabriano e Pesaro.

Venerdì 7 settembre ha ricevuto il premio anche il Gruppo Lube, che grazie a fortunate intuizioni come Creo Kitchens, si è saputa aprire un varco nel picco della crisi del 2011, e continua a crescere. Altra mossa vincente è stato legarsi alla pallavolo. A ritirare il premio consegnatogli dal questore vicario di Ancona Pasquale Barreca e dal presidente del Coni Marche Fabio Luna, Fabio Giulianelli, amministratore delegato del Gruppo Lube. "Un'azienda diventa la numero uno se incarna la marchigianità e punta sulla forza d'animo di chi ci lavora, per questo ne siamo fieri. L'importante è la squadra che dietro le quinte lavora sodo, abbiamo 600 collaboratori anche alla seconda generazione, è sicuramente una delle caratteristiche del nostro successo. I complimenti vanno anche a Luciano Sileoni... e poi c'è il volley, una vetrina che ci ha messo la ciliegina sulla torta, oltre alle nostre cucine, la squadra è infatti salita ai vertici internazionali". Accanto a Giulianelli, Beppe Cormio e due giocatori che hanno dato la spinta per superare il momento difficile della scorsa stagione.

Restando nel mondo dello sport, è salito sul palco per ricevere il Premio Marchigiano dell'Anno 2018 il giornalista e telecronista di Sky Maurizio Compagnoni, originario di San Benedetto del Tronto. Hanno consegnato il riconoscimento il presidente dell'Autorità portuale di Ancona Giampieri ed il presidente di Estra Prometeo, società sostenitrice del Premio. "Sono legato a Milano ma sono e mi sento marchigiano", ha commentato una delle voci sportive più famose, che ha poi risposto a qualche curiosità di Andrea Carloni, presentatore della serata. "Il fascino della Champions è grande e quest'anno sarò in Spagna proprio per seguire l'inizio. Sul campionato, speriamo resti aperto fino a marzo ma la Juve sembra voler prendere la sua strada e per ora ha qualcosa in più delle altre". Sul VAR ... "Ero scettico ma ci aiutato tanto anche nel nostro lavoro. Ora non c'è più il plotone di esecuzione dopo le partite più sentite ed è anche crollato il numero di ammoniti ed espulsi". Non poteva mancare un commento sulla Nazionale guidata da un altro grande marchigiano, Roberto Mancini: "Occorre che i giovani crescano, perché così è dura!".

Premiato infine il tenore Luca Lattanzio che aprì anche due dei concerti più importanati della carriera di Albano. Ma anche tanti riconoscimenti all'estero soprattutto in Russia. Il Premio Beniamino Gigli è stato consegnato al tenore originario di Loreto da Innocenzi, presidente del Panathlon e da Giorgio Sartini, ideatore del Premio e presidente dell'Aics. Lattanzio viaggia tantissimo ma appena può torna dalla sua famiglia e dai tre figli, in attesa del quarto. "Rappresento I'talia con le mie armi, la mia voce e la mia marchigianità..oggi ero qui a passeggio per Portonovo, questo posto ti mette in contatto col creato". Ed ha chiuso la serata del Premio Marchigiani dell'Anno 2018 cantando, senza microfono, La Turandot.

Sartini promette, ci vediamo nel 2019.


di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it







Questo è un articolo pubblicato il 17-09-2018 alle 23:59 sul giornale del 19 settembre 2018 - 4303 letture

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