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Biodigestore, Insieme Civico sullo spostamento del Consiglio comunale

4' di lettura 01/08/2019 - Vergognosa la scelta del Presidente Daniele Massaccessi di spostare il Consiglio Comunale riguardo il possibile insediamento e realizzazione di un impianto biodigestore dal 31 luglio a sabato 3 agosto.

Anche in precedenza con la questione statuto si è dimostrata incomprensibile la sua testardaggine, prima di non accettare la richiesta delle opposizioni di rimandare lo statuto in un altro Consiglio e poi con astuzia ha chiesto di votare lo spostamento della pratica per far slittare la discussione dello statuto alla fine dell’ordine del giorno con i suoi 40 emendamenti addirittua dopo il consiglio comunale aperto sul biodigestore. La conclusione? I lavori sono terminati alle ore 3.20 del mattino con un aumento dei costi del personale e l’arrabbiatura generale di tutti i consiglieri di minoranza, i pochi rimasti. Adesso ancora una volta Il Presidente Massaccessi non si vuole smentire per il suo operato che in questo secondo mandato sembra cambiato con un fare di supremazia su tutto.

Per problemi di lavoro il nostro consigliere Marco Giampaoletti, con dispiacere, non potrà essere presente in questo consiglio straordinario. La documentazione con l’atto di indirizzo non è stata consegnata in tempo per il giorno 31 luglio, cosa strana visto che è da molto che si parla di questo consiglio. Non si doveva aspettare, bastava preparare in precedenza una bozza di atto che poteva essere modificata in tempi brevissimi.

La questione del biodigestore sia il consigliere Marco Giampaoletti che la nostra associazione Insieme Civico è da tempo che la sta valutando, informandosi e riflettendo su molte domande e temi sia positivi che negativi.

L’impianto in sé non si discute a livello di tecnologia ed efficienza anche se negli ultimi interventi dei tecnici del settore hanno fatto emergere alcune perplessità. Un di queste è come questo impianto almeno in parte inquina perché NON si può avere nulla a impatto zero.

Sorge inoltre perplessità riguardo l’intervento del presidente del comitato di Foligno dove è stato costruito un impianto simile, visitato dalla maggioranza, il quale ha evidenziato che il cattivo odore esiste e ci devono essere molti controlli sia del prodotto in entrata che potrebbe essere contaminato da materiali non idonei sia del prodotto in uscita.

Si è parlato nel consiglio comunale aperto che un impianto presente in Svizzera è dentro il centro abitato ma la portata è la terza parte di quella che sarà a Jesi perciò molto più piccolo e meno impattante per la città.

L’intervento inoltre del presidente di Lega Ambiente Marche che ha sostenuto come con questo impianto si risparmia del denaro perché non si paga il trasporto della forsu al difuori della regione lascia a desiderare. Il risparmio si può avere anche facendo l’impianto nella provincia anche se questo risparmio non abbasserà le tasse ai cittadini.

Poi la valutazione del cambio della zona da Coppetella all’area ex sadam era stata proposta anche dal comune di Chiaravalle e Monte san vito, il nuovo asse politico di Bacci. Questa proposta a suo tempo, non era stata presa in carico visto che è un’ area privata come quelle dell’interporto soltanto che questa potrebbe giocare a favore di Maccaferri per una bonifica dell’intera area. Alcune domande ora ci sorgono spontanee però a seguito di questa valutazione: Nell’area ex Sadam, non doveva sorgere la città della scherma? Il progetto Jesi in progress dove è finito? Inoltre in questa zona, non si doveva costruire un oleodotto e una centrale a biomasse che poi alcuni comitati hanno bloccato? Ora invece si può fare un impianto come il biodigestore?

Non ci siamo espressi in maniera decisa sull’argomento ma questo impianto a livello di personale non porterà notevoli assunzioni come si sperava. Saranno circa 11-15 unità come a suo tempo per la centrale turbogas che prometteva personale e poi è stata chiusa.

Il direttivo della nostra Associazione e il consigliere Giampaoletti credono che i rifiuti devono essere smaltiti e lavorati ma non in questa zona in quanto satura e nello stesso tempo lo sviluppo economico della piccola Milano non si è visto in questi ultimi anni di amministrazione Bacci. Perciò SIAMO CONTRARI all’installazione del biodigestore nella zona di Jesi in quanto impattante. Scegliere magari altre aree come Fabriano o Ancona visto che avevano dato la loro disponibilità anche perché ormai sembra solo una questione di denaro e non si tiene conto dei cittadini e della loro salute.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-08-2019 alle 18:12 sul giornale del 02 agosto 2019 - 361 letture

In questo articolo si parla di attualità, insieme civico

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