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Per una Pasqua solidale: associazioni unite per raccogliere uova di cioccolato

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Raccolta solidale di uova di Pasqua della San Vincenzo de Paoli
Dopo il materiale scolastico distribuito lo scorso settembre e la raccolta organizzata per Natale; la San Vincenzo de Paoli pensa ad una raccolta solidale di uova di Pasqua.

L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio (24 marzo) in una conferenza stampa da remoto, che ha visto presenti Dino Latini, Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Marche e Maria Luisa Quaglieri, Assessore ai Servizi Sociali del comune di Jesi, insieme ai responsabili delle associazioni aderenti alla raccolta solidale, la Croce Rossa italiana, l’associazione ImpAct, Avulss Jesi, Rotaract, il Santuario delle Grazie e la Parrocchia di San Francesco di Paola.

A presentare l’iniziativa Gabriele Cinti, vice presidente della San Vincenzo di Ancona, Jesi e Senigallia, che inizia con il ricordare l’importanza di questa rete di volontariato nata lo scorso settembre con il fine di sostenere coloro che sono in maggiore difficoltà. “L’iniziativa riguarda un profilo di utenza di circa 125 minori di età compresa tra 0 e 15 anni. Questi 125 minori sono il 2,5 % dei 5000 ragazzini residenti nella nostra città, la percentuale più fragile, più indifesa, che sente di più il distacco sociale in occasione di queste feste”.

Sarà possibile partecipare alla raccolta fino a sabato 3 aprile, donando uova di cioccolato ai carrelli solidali posizionati nei Sì con te di Via Paladini, di Via Fausto Coppi e del centro commerciale Il Torrione, nella Coal di Piazza Vesalio e presso la Drogheria Copparoni di Corso Matteotti. Dei punti di raccolta saranno posizionati anche presso il santuario della Madonna delle Grazie e la parrocchia di San Francesco di Paola.

Le uova raccolte verranno consegnate ai bambini assistiti dalla San Vincenzo, dalla Caritas e dai servizi sociali.

Prima di concludere il suo intervento, Cinti ricorda anche l’attività che la San Vincenzo svolge principalmente tramite Facebook per la ricerca e l’accoglienza di nuovi giovani volontari, protagonisti di quel ricambio generazionale alla base del futuro di ogni contesto associativo. Un cenno anche alla volontà di dar vita nei prossimi mesi ad un gruppo di sostegno che metta in comunicazione con degli esperti tutti quegli assistiti che, oltre ai problemi economici e sanitari, stanno subendo anche gli effetti psicologici della pandemia.
I rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni presenti ribadiscono il loro sostegno all’iniziativa concordando sull’importanza che questa rete di volontari assume in questo particolare momento storico. Oltre ad un gesto altruista, mettere un uovo nel carrello è anche un’occasione per esprimere la propria vicinanza alle famiglie marchigiane maggiormente in difficoltà.



di Giorgia Clementi 






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