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Vivere di emozioni: "Ritorno alla bellezza"

10' di lettura 29/05/2021 - Finalmente il Dott. Bruno Giusti, con la collaborazione di Claudio Conti riceve anche nella nostra zona! Un aiuto concreto e gratuito ai chemioterapici.

Mi capita più spesso piangere di felicità che di tristezza, mi lascio prendere dalle belle storie e aspetto ingorda che le emozioni occupino ogni spazio di me, fino a tracimare in lacrime illogiche, che restano pericolanti ad ondeggiare per un po’ nei miei occhi.

Mi abbandono poi ad un appagante e alleggerito stato confusionale che lascia la bocca arsa ma il cuore imbevuto di gioia. Storie come questa che vi andrò a raccontare mi restituiscono la certezza che non tutto è andato sciupato, persone che con la loro amorevole presenza, il loro aiuto concreto e disinteressato sono venute al mondo per lasciare un’impronta positiva, innovativa, uomini degni della più nobile specie: il genere umano. Voglio dar risonanza a questo progetto, mi sento addosso una forte responsabilità, quella di far sapere a quante più persone possibili e ho bisogno della vostra sensibilità e del vostro aiuto! Ora vi spiego tutto…

Claudio Conti, da anni impegnato socialmente in merito alle vicende della discarica di Moie è di nuovo al servizio del benessere della comunità convogliando ora le sue energie anche nei riguardi dei malati chemioterapici. Ho avuto infatti l’onore tramite lui di conoscere il Dott. Bruno Giusti, salito spesso alla ribalta delle cronache. Originario dell’Isola d’Elba e marchigiano di adozione da tantissimi anni, dalle passerelle internazionali è passato alle corsie degli ospedali. Personalità eclettica dal cuore e dalle mani d’oro che da parrucchiere blasonato delle star per cinquant’anni, nonché alla gestione di un importante salone di bellezza al centro di Macerata decide di dedicarsi ad un generoso quanto prestigioso progetto come volontario nel sociale, a favore delle malate di cancro. A 66 anni, con il diploma di quinta elementare si rimbocca le maniche, con non poca fatica, ma con l’entusiasmo tipico di chi è mosso da progetti ambiziosi e colleziona ben quattro lauree nel campo medico e della comunicazione per poi scrivere anche quattro libri, di cui uno di successo, in collaborazione con Francesca Fazioli intitolato “Ritorno alla bellezza” che anche io ho avuto il piacere di leggere, tutto d’un fiato.

Questo libro, tradotto in inglese e russo, oramai utilizzato anche come testo universitario in diverse facoltà è una sorta di manuale dove vengono descritte in modo dettagliato e con tanto pathos le sue tecniche al fine di regalare una guarigione dell’anima e una rinascita alle donne chemioterapiche e anche agli uomini che lo desiderano. E’ stato concepito con il vivo desiderio di mettere la sua professionalità al servizio delle pazienti in un momento tanto particolare della loro vita, un aiuto biomedico nella relazione medico-paziente. L’oncologo estetico Bruno Giusti assiste la persona prima, durante e dopo la chemioterapia, dispensa consigli pratici, sostegno psicologico e suggerisce la parrucca, di qualità, certificata CEE con il taglio di capelli più adatto al viso. Lui, come primo step parla con gli oncologi che spiegano la terapia mirata per quella determinata persona, ne studia le controindicazioni, gli effetti collaterali e poi cerca di entrare in empatia con la paziente nella più totale riservatezza e professionalità. La specialità di Giusti, quella che ne fa una persona unica è quella di divenire un punto di riferimento certo di cui potersi fidare ciecamente, una vera e propria compartecipazione, uno stare accanto nell’ascolto quando tutto sembra voltare le spalle. Una diagnosi che spesso mette in discussione la propria vita e anche la propria femminilità, con conseguente disagio emotivo di fronte alla caduta dei capelli, con il corpo che appare in tutta la sua innaturalezza, un aspetto affatto banale in quanto palesa pubblicamente il dramma che si sta vivendo.

In questo scenario dove spesso si punta essenzialmente solo all’aspetto sanitario emerge sempre di più la peculiarità di prendere in cura la persona, la sua storia, la dimensione umana. Curare anima e corpo, nel suo insieme è l’obiettivo del geniale Dott. Giusti e questo suo progetto ebbe inizio dal reparto oncologico di Macerata coordinato dall’allora primario, il Prof. Luciano Latini che lo appoggiò con soddisfazione, per poi arrivare fino a Chicago, al congresso mondiale Ascom del 2019. Il suo metodo è tutt’ora seguito in vari ospedali italiani e nel mondo, fra cui anche al Salesi di Ancona presso il reparto di oncoematologia.

L’immagine di sé, quella che si vede allo specchio è di fondamentale importanza in questi frangenti, diventa il farmaco dell’anima e un sorriso può aiutare quanto un medicinale. Il Dott. Giusti cerca dunque di rendere impercettibile il passaggio dalla propria capigliatura alla parrucca, seguendo un iter ben preciso e cioè quello di scegliere e fare insieme un taglio di gusto quando ancora i capelli sono i propri, per poi ordinare subito una parrucca identica, ad una cifra onesta e in gran parte rimborsata dalla sanità. Avere la parrucca pronta funziona molto spesso da effetto placebo, infatti si sa già che, nel caso i capelli cadranno, perché non sempre succede, si è tranquille e con una soluzione alternativa fin da subito. Molti non comprendono, sembrerebbe quasi irrispettoso che la donna a cui è stato diagnosticato un cancro abbia ancora il desiderio e il tempo di sentirsi bella dentro e fuori. E invece è importantissimo che l’immagine sia quanto più verosimilmente vicina a quella prima della cura. Si è potuto appurare che guarire il soggetto nel suo aspetto influisce positivamente anche sul reale superamento della malattia predisponendo psicologicamente alla vera guarigione. La domanda che il 94% delle pazienti rivolgono al proprio medico appena vengono messe a conoscenza del ciclo di cure da intraprendere è proprio questa: “Mi cadranno i capelli dottore?”. Dai racconti delle donne seguite dal Dott. Giusti emerge l’umanità e l’aiuto di cui ognuna di loro, dalle storie più variegate, è stata omaggiata. “E’ come se lui conoscesse già tutte le nostre paure, ogni timore compreso, ogni suo gesto pieno di sensibilità. Bruno prima soffre e poi gioisce con noi quando i capelli rinascono e ognuna di noi inizia il suo RITORNO ALLA BELLEZZA”.

Il primo pensiero di chi riceve una diagnosi di cancro continua ancora oggi ad essere: “non mi rimane molto da vivere”, anche in caso di buona prognosi. Questa idea è spesso dettata più dalla paura che la malattia evoca che dalla realtà. Nell’immaginario collettivo infatti il cancro è stato paragonabile alla peste o alla tubercolosi mentre in medicina esistono altre malattie che mettono a rischio la vita più del cancro come ad esempio quelle legate al sistema circolatorio che non evoca però lo stesso spettro. Tantissimi passi avanti sono stati fatti nella prevenzione e nella cura e numeri alla mano, si stima un altro dato importante cioè quello relativo alla riduzione dei tassi di mortalità stimati per il 2020 rispetto al 2015: nonostante l’invecchiamento della popolazione sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) che nelle donne (-4,2%), legati ai progressi ottenuti in ambito diagnostico-terapeutico.

Giusti è sempre in viaggio fra Italia ed Europa per portare la sua missione, dove ce n’è bisogno, ad oggi ha seguito più di 6000 donne curando anima e corpo, consigliando parrucche personalizzate senza percepire introiti come invece purtroppo spesso accade. Intervistando il Dott. Giusti, o Bruno come ama farsi chiamare lui, nonostante tutti i titoli e i riconoscimenti ricevuti, fra cui quello di Cavaliere al Merito della Repubblica, mi è parso doveroso durante l’intervista domandare:

Dottore, cosa consiglia alle persone oltre ai regolari screening di prevenzione?
- Il consiglio che posso dare ad esempio alle donne, per una diagnosi precoce del tumore al seno è quello di non sottovalutare eventuali campanelli d’allarme quali i cicli irregolari e l’importanza dell’autopalpazione a partire dalla zona ascellare.

Cosa la spinge ad investire così tanto in questo suo progettoRitorno alla bellezza?
- Sono stato premiato a New York come più giovane parrucchiere del mondo per citarle solo un esempio, ma niente mi ha ripagato in soddisfazione e felicità quanto gli abbracci e i sorrisi delle donne che mi ringraziano anche dopo anni per l’aiuto che hanno ricevuto da me. Si creano dei rapporti profondi e duraturi nel tempo. Sto dedicando la mia vita al sociale considerandola una grande esperienza umana ed è un valore che non ha prezzo.

Cosa si sente di suggerire ai giovani che hanno il desiderio di diventare medici?
- Quello di prendere in cura e poi di curare le persone, a 360°. Di non avere fretta, di fermarsi a parlare lungo il corridoio con un paziente se ha bisogno di un chiarimento, perché quella persona non è solo un paziente è un essere umano che si ricorderà della sua risposta per tutta la vita. Sarebbe opportuno inserire nei corsi di laurea un esame di umanità, perché si ha bisogno di essere amati prima ancora che curati, con uno sguardo, un sorriso.

Cosa sogna per il suo futuro? “
- Sogno di continuare ad aiutare le pazienti chemioterapiche e sogno di portare il mio progetto all’ottavo congresso mondiale sulla sanità al fine che il mio metodo possa raggiungere tutti i reparti oncologici del mondo.

Ci sono delle esperienze in particolare che l’hanno colpita durante tutti questi anni?”
- Gliene potrei citare tantissime: una bambina di dieci anni, una mattina mi chiama al telefono e mi dice: Bruno, lo sai che a scuola nessuno si è accorto che avevo la parrucca! Grazie, sei il mio angelo! Oppure potrei raccontare di una bellissima ragazza che anni prima avevo seguito e mi ha invitato al suo matrimonio a farle da testimone. Emozioni di pura felicità.

Di solito chi ha vissuto il cancro tende a creare una netta spaccatura nella sua vita, è come se diventasse il punto di riferimento per tutti gli altri eventi, si inizia a dire prima e dopo il cancro. La malattia rappresenta un limbo, un vuoto incolmabile quando lo si vive, è una miscela di tante emozioni a partire dal rifiuto in una prima fase, alla rabbia subito dopo, a volte poi subentra il senso di colpa, pensando di aver fatto o non fatto qualcosa che poteva evitare la malattia, oppure ci sono casi di reazione combattiva, dove il coraggio e la fiducia prevalgono, la rassegnazione, l’ansia e molto spesso la depressione, che è anche una conseguenza fisiologica degli effetti tossici della chemioterapia o radioterapia. La depressione si manifesta con un crescente disinteresse per la vita e per le attività che si svolgeva prima ed un appiattimento delle emozioni. La depressione non è tristezza ma una malattia a tutti gli effetti, per cui chi vive queste fasi ha bisogno di supporto medico, psicologico, ma anche di attenzioni, affetto, il malato è il protagonista, prima ancora della malattia.

Con il suo metodo il Dott. Bruno Gusti ha messo un pezzo di puzzle fondamentale negli ospedali di tutto il mondo.

Solo nei momenti in cui siamo chiamati ad affrontare le difficoltà vere riusciamo finalmente a percepire quanto, sia in effetti più importante l’Essere rispetto all’Avere.” (Tratto dal libroRitorno alla bellezza”)

Il Dott. Bruno Giusti, oltre che al Centro “La Fenice” di Porto Sant’Elpidio riceve adesso anche nella nostra zona, a Castelbellino presso il Poliambulatorio “Blumedikal” come da volantino allegato.








Questo è un articolo pubblicato il 29-05-2021 alle 10:08 sul giornale del 31 maggio 2021 - 813 letture

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