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Vivere di emozioni: che le tue passioni siano il fertilizzante dell'universo!

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L’idea di equilibrio è complicata da raggiungere, specialmente quando si vive nella continua autocritica o se ci si paragona agli altri.

Ogni volta che mi sono ridotta in cenere, poco prima che soffiasse l’ultima implacabile folata, mi sono sforzata di voltarmi a guardare verso le mie passioni, hanno attraversato la mia anima e mi sono ricordata di quanta vita e brama avevo dentro.

Nei più grandi momenti di squilibrio, mentre quasi tutti i tasselli della vita erano fuori asse, ho conosciuto i miei più preziosi talenti. Non eccello in niente, ma mi sento vitale dentro, anche nella disperazione, oltre ogni evento, estranea ad ogni altrui giudizio. Ascolto tutto, sento addosso ogni vibrazione ma resto lì, a volte senza fiato, altre spaesata a guardarmi attorno, immersa nei miei ingombranti pensieri a darmi tempo, prima di reagire. C’è bisogno di resettarsi a volte prima di rincontrarsi, petto in fuori a colmare le stanze.

Le passioni sono un ricostituente per l’anima e il corpo, che sono poi una cosa sola, sono nutrimento, forza, sostegno, vigore, ispirazione. La parola PASSIONE deriva da un verbo latino che significa patire, soffrire. Gli appassionati sono coloro che abbandonano la ragione, i non obiettivi. Credo che sia proprio questa mancanza di lucida obiettività e considerazione ad elevarci in una condizione di distacco dagli eventi e per questo, in grado di curarci, sentendoci vicini a questo patire, che ci è familiare, che ci è stato accanto e che abbiamo ricercato con ogni forza, quando niente poteva consolarci.

Una passione inizia con la curiosità. Già a partire dai primi anni della nostra vita, siamo più o meno colpiti, attratti e poi coinvolti da alcune cose. Si accendono scintille che a volte si spengono e altre, alimentandole, diventano il carburante più prezioso nella propria esistenza. E’ fonte di energia e motivazione potentissima, una forza trainante che porta spesso, senza neanche accorgersene a sacrifici enormi, ma agli occhi degli altri, perché la perseveranza e la determinazione sfociano in realizzazione personale che rende tutto inconsistente, tempo e realtà inclusi. Ci spinge ad agire anche di fronte agli ostacoli.

L’eccellenza non esisterebbe senza il coinvolgimento emotivo, appassionato. La maestria può essere mossa solo da pura passione e dedizione. Se il mondo è ancora in grado di volteggiare anziché di ruotare, lo dobbiamo a chi è riuscito ad unire passione e sapienza, uscendo dalla propria zona confort e mettendole a frutto dell’umanità. “Una persona con una passione è meglio di quaranta persone semplicemente interessate.”(E. M. Forster)

L’esperto sul successo Richard St John ha individuato i tratti delle persone che si sono distinte per gloria e fama, ha trovato che il tratto distintivo che guida queste persone è la passione. Chi ha successo nella vita fa il proprio lavoro per passione, non per denaro. E la cosa interessante è che quando lavori per passione, il denaro arriva comunque.

Con le passioni ci si scorda anche di mangiare e di dormire ed è per questo che ci rendono soprannaturali, sublimi. Coltivare i propri interessi è però importante anche al di fuori dell’area lavorativa in quanto ti permettono di esprimere te stesso, facendoti sentire più ricco e capace di donare qualcosa di speciale.

Per i bambini ad esempio, credo sia necessario essere avvicinati con dinamismo e vivacità a tanti tipi di realtà, offrendo loro opportunità di esperienze, attività di ogni genere, dalle arti al bricolage, dalla cucina al mondo animale, minerale, le conoscenze più disparate, lasciandoli sperimentare facendo pasticci e tentativi. E’ lì che hanno le prime occasioni di provare brividi alle mani e alle braccia, sentire rallentare il proprio respiro e ritrovarsi con gli occhi frenetici fra movimenti convulsi, a tratti indiavolati, a riscoprirsi parte integrante del mondo. Una presenza forte, intensa, dominante, fatta della loro insostituibile unicità che forse scorderanno, ma di cui avranno prima o poi bisogno di ricercare e quasi certamente riscopriranno durante la propria vita.

Se non ci rispondono mentre stanno giocando con le costruzioni o mentre fanno un disegno è perché stanno creando ed è un peccato rompere l’incantesimo. In quel momento stanno bene. Si chiama stato di flusso, '' the flow ''. Quando siamo in questo stato raggiungiamo grandi performance, questo avviene mentre facciamo una cosa che ci piace o ci interessa. A quel punto non ci accorgiamo più di chi ci è intorno, dei nostri bisogni, tutto scompare, siamo completamente risucchiati dall’esperienza. In questa condizione si attua una ricompensa cerebrale che produce serotonina e dopamina, meravigliose droghe naturali che attivano il benessere psicofisico.

E a te, cosa piace fare?

Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo con la ragione. (François de La Rochefoucauld)



di Azzurra Filottrani






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