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Intelligenza artificiale e intrattenimento: come la tecnologia cambia la vita dei giocatori

4' di lettura 27/11/2021 - In quest’ultimo periodo il dibattito tecnologico si è concentrato sempre più spesso su un tema: l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni.

A dare prestigio alla discussione è intervenuta anche la Commissione Europea che si è spinta ad auspicare una vera e propria regolamentazione dell’IA e degli usi che ne vengono fatti. E in attesa di scoprire quali saranno le eventuali leggi che regoleranno questa tecnologia, proviamo a capire come è stata usata fino a questo momento in uno dei settori con le più ampie potenzialità, ovvero quello del gaming online.

Fin qui l’intelligenza artificiale ha trovato ampi margini di applicazione soprattutto per quanto riguarda la personalizzazione dell’offerta. Per farsi un’idea è sufficiente entrare in una piattaforma di gaming e scorrere la lista dei bonus casinò disponibili. Qui vedremo come esistono offerte personalizzate su ogni singola tipologia di giocatore e declinate sulle sue abitudini di gioco.

A dare spinta a questo fenomeno è stata proprio l’IA. Lo studio del comportamento dei giocatori, il raggruppamento degli utenti a seconda delle loro abitudini di accesso e gioco su una piattaforma, l’analisi dei titoli preferiti, sono solo alcune delle mosse che permettono agli operatori di ottenere una visione pluridimensionale di ogni singolo account e di creare un’offerta personalizzata. E il merito è tutto della capacità dell’intelligenza artificiale di “leggere” i comportamenti umani e di dare una risposta sempre più specifica.

Quella della personalizzazione non è stata l’unica applicazione di questa tecnologia. Enormi passi avanti sono stati fatti anche nel creare sistemi che mettono in atto un comportamento che appare intelligente all'osservatore. Obiettivo quello di realizzare macchine che riescono a mostrare capacità cognitive come apprendimento, interazione con l'ambiente e soluzione di problemi di varia natura.

In questo senso siamo arrivati veramente a un’era di distanza da quando il supercomputer Deep Blue riuscì a battere a scacchi il maestro Kasparov. Ai nostri giorni le sempre più complesse tecniche di machine learning e la potenza di elaborazione delle nuove GPU rendono possibile un apprendimento reale da parte delle macchine, e se una volta il massimo obiettivo raggiungibile era quello di creare una macchina capace di vincere a scacchi, oggi gli algoritmi imparano a vincere ai titoli di ultima generazione mettendo in dubbio la supremazia dei gamer professionisti.

Per capire di cosa stiamo parlando è sufficiente fare una ricerca online e scoprire un articolo pubblicato nel 2015 su Nature dal titolo “Human-level control through deep reinforcement learning”. Ebbene nel testo si descrive un sistema talmente avanzato da riuscire a ottenere punteggi record in alcuni titoli per Atari 2600 senza conoscere nessuno dei funzionamenti base dei videogames.

Un algoritmo che ha continuato a svilupparsi nel corso del tempo e che arrivato alle soglie del 2020 era capace di battere i record dei giocatori professionisti a tutti i giochi del catalogo di Atari 2600. E ciò che stupisce di più è che gli scienziati di DeepMind, creatori del sistema, non erano a conoscenza dei metodi per vincere ma li hanno imparati seguendo i comportamenti della macchina.

Un vero e proprio processo di scambio che in futuro porterà a creare sistemi sempre più autonomi e meno guidati.

È proprio in questo che l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare per sempre la vita degli sviluppatori e dei giocatori. I creatori di videogiochi avranno a disposizione uno strumento potentissimo in grado di lavorare da solo e potranno dedicarsi soltanto a porre le basi del gioco ed eventualmente lavorare sugli eventuali bug. I giocatori, dal canto loro, si troveranno ad affrontare esperienze sempre più realistiche e immersive. Ma soprattutto imprevedibili e destinate a essere sempre diverse una dall’altra.

Esistono già alcuni esempi incredibili in tal senso. Due anni fa il giovane sviluppatore Nick Walton ha realizzato un'avventura testuale creata attraverso le potenzialità dell’OpenAI. AI Dungeon è in grado di inventare una quantità enorme di racconti diversi, facendo leva sui nostri comportamenti e dando in cambio risposte complesse ed estremamente realistiche. Il funzionamento è semplicissimo. Chi gioca inserisce un qualsiasi testo nel gioco e la macchina elabora un universo tutto nuovo e totalmente inedito.

Siamo già in un futuro in cui i videogiochi si evolveranno a ogni partita e renderanno le sessioni davvero imprevedibili. Un universo in continuo cambiamento che saremo noi a costruire passo dopo passo con le nostre azioni e i nostri comportamenti.








Questo è un articolo pubblicato il 27-11-2021 alle 20:39 sul giornale del 27 novembre 2021 - 43 letture

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