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Scomparsa di Andreea Rabciuc. Iniziano le ricerche della scientifica al casolare

È iniziato alle 9.00 del 15 aprile, a distanza di oltre un mese, il sopralluogo degli inquirenti al casolare e alla roulotte, luogo della festa alla quale Andreea ha partecipato prima di scomparire. Si cercano tracce di aggressione e elementi che aiutino a ricostruire quanto avvenuto la notte della scomparsa, mentre continuano le indagini da parte del perito informatico Luca Russo sui due cellulari e il tablet sequestrati al fidanzato Simone Gresti, attualmente l’unico indagato per sequestro di persona. Sotto sequestro anche le due autovetture dell’indagato e due giubbotti.
Il ragazzo era stato convocato in caserma dai Carabinieri di Jesi lo scorso 13 aprile, insieme al proprietario del casolare e ad un’altra ragazza presente alla festa.
Ad oggi le indagini cercano di ricostruire l’accaduto. I quattro partecipanti alla festa, conoscenti e non amici di lunga data, come emerge dalle loro dichiarazioni, avrebbero raggiunto la roulotte dopo aver iniziato la serata in un altro luogo. Lì, dopo un litigio con Simone, Andreea gli avrebbe consegnato il suo cellulare prima di allontanarsi.
Molti i dubbi da chiarire tra cui i messaggi con l’ex fidanzato al quale Andreea chiederebbe aiuto per scomparire perché perseguitata da qualcuno, e il comportamento del fidanzato che non risponde alle chiamate che arrivano sul cellulare della ragazza e aspetta due giorni prima di portare il cellulare alla mamma di Andreea. In proposito, Emanuele Giuliani, legale di Simone Gresti presente sul luogo delle ricerche, dichiara ai microfoni di Ore14 come ci sia stata “una discussione alla fine della quale lei gli avrebbe consegnato il cellulare, come accaduto in molte occasioni passate”. Simone avrebbe tenuto il cellulare come “deterrente per non farla scappare e anche per chiamare la famiglia di andare a recuperarla nel caso si fosse allontanata”. Chiamata che poi di fatto evita di fare, continua Giuliani, “non avendo dato grosso peso all’allontanamento fino a che non si è reso conto che i giorni passavano e Andreea non si trovava.Oggi vive con questo grande rimorso” conclude “perché se fosse salito subito in macchina e l’avesse rincorsa, come era successo in molte altre occasioni, non sarebbe successo nulla”.
Presente sul posto anche il tecnico Ariola, consulente dei Servizi Investigativi di Ancona, che dichiara come le ricerche siano condotte anche attraverso l’uso di droni per controllare il territorio circostante e dei cani molecolari. Importante sottolineare come, mentre in una prima fase di ricerca siano stati utilizzati cani molecolari addestrati per la ricerca di persone vive, in queste ultime indagini sia stato impiegato un cane addestrato per fiutare tracce biologiche di persone decedute. Un elemento indicativo dell’ipotesi avanzata dalla Procura che, se in un primo momento ha lasciato parlare di allontanamento volontario o sequestro di persona, sembra ora muoversi in tutt’altra direzione.
Nelle prossime ore saranno probabilmente diffuse informazioni riguardo l’esito delle indagini e l’eventuale presenza di altri indagati.
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