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Punzo (Riformisti): "La politica di bilancio: cos’è e perché è così importante per un comune"

Alfredo Punzo 8' di lettura 05/05/2022 - La finanza delle amministrazioni locali – tra questi i Comuni come il nostro - è un tema molto sottovalutato dalla nostra opinione pubblica; anche se, per contro, le amministrazioni locali sono la prima linea delle istituzioni cui i cittadini si rivolgono per ogni tipo di esigenza, da quelle che richiedono per loro natura risposte urgenti (la salute, la sicurezza, la sofferenza economica…) a quelle meno critiche, ma non per questo meno importanti, che riguardano la vita ‘di tutti i giorni’.

Lo ha dimostrato la crisi pandemica, dalla quale sembra che si stia finalmente uscendo; e lo dimostra la domanda di ‘sociale’ che emerge da comunità sempre più in crisi di lavoro, di integrazione, di solidarietà, di formazione; e lo dimostra – soprattutto – la domanda sempre crescente di Progresso in fatto di Modello di Sviluppo Sostenibile; che è fatto di temi centrali per la qualità della nostra vita come… le fonti energetiche, il ciclo dei rifiuti, la mobilità personale, la qualità dell’urbanizzazione, il supporto alla famiglia basato su una reale uguaglianza di genere, solo per citare quelli più evidenti.

I Progetti che un’amministrazione porta avanti nel corso del suo mandato sono la traduzione concreta della Visione di comunità intorno alla quale, in campagna elettorale, è stato raccolto il consenso. Ma i Progetti possono tradursi in realtà solo se ci si mette in condizione di farlo. Ed un Progetto arriva realmente in porto se e solo se è …definito, discusso ed approvato in Consiglio, finanziato ed infine, una volta in fase attuativa, gestito con le adeguate professionalità.

Il prerequisito per poter dar corso ad un Progetto, perciò, sta nell’averlo incluso nel bilancio di previsione dell’ente relativo all’arco temporale in cui si conta di realizzarlo; e che questo bilancio sia stato effettivamente discusso ed approvato in Consiglio PRIMA dell’inizio del periodo cui il bilancio stesso si riferisce. È impossibile sottovalutare l’importanza di questo prerequisito. Perché, se voglio - ad esempio - … rifare a Jesi un dato edificio scolastico nel corso del 2023, non basta volerlo, pensare a dove smistare gli studenti per il tempo che servirà a costruirlo, selezionare le ditte ed assegnare il lavoro. Servirà soprattutto inserire la spesa prevista nel bilancio di previsione e, se quell’edificio lo voglio sul serio realizzare nel corso del 2023, serve approvare il bilancio di previsione del 2023 qualche mese prima che il 2022 finisca! In modo da avere il tempo, prima che inizi il nuovo anno, di indire la gara, assegnare il lavoro ed avere il cantiere della ditta assegnataria già allestito ed operativo sin dal primo di gennaio!

L’approvazione del bilancio di previsione di un dato anno prima che questi inizi è un pilastro talmente fondativo della finanza di qualsiasi amministrazione locale che, in caso non ci si riesca, l’amministrazione è letteralmente paralizzata in tutte le sue attività, dovendo sottostare alla norma che, in mancanza di questa approvazione, consente di poter dar corso solo alle spese correnti e per un ammontare mensile pari ad 1/12 delle spese correnti consuntivate l’anno precedente!!!
Una norma, tra l’altro, SACROSANTA perché… non sarebbe una cosa molto democratica se una giunta potesse spendere i soldi di tutti senza essersi fatto approvare le spese dal Consiglio, che – giustappunto – rappresenta tutti quelli (i cittadini amministrati) che li han tirati fuori dalle proprie tasche quei soldi, sotto forma di fiscalità!

Ma non finisce qui.
Questo importantissimo passo – l’approvazione nei tempi del bilancio di previsione - richiede necessariamente un’attenta disamina di TUTTI i flussi economici dell’amministrazione. Perché le risorse sono SEMPRE limitate ed è con esse che bisogna fare i conti; specialmente per fissare la scala delle priorità, che costituisce l’ambito delle scelte, che è il dominio della… Politica.

Perciò, ogni voce di bilancio va attentamente esaminata nella sua effettiva necessità. E questo vale sia per i progetti particolari cui si vorrebbe dar corso che per le spese correnti; tra le quali spicca per entità la spesa per il personale di cui è fatta la macchina amministrativa!
Se ci si pensa un attimo, le cose non sono molto diverse da ciò che accade a casa di ciascuno di noi dove è il bilancio nel suo complesso che deve ‘quadrare’, e perciò vanno stabilite priorità, economie e ottimizzazioni, in modo che ogni singolo centesimo che è previsto in entrata sia speso con la massima efficacia (= soddisfazione dello scopo) ed efficienza (= al minimo costo), in un armonico sviluppo di tutte le attività dell’intero anno a venire.

Chiarito il senso della finanza di un ente locale, cosa abbiamo trovato 10 anni fa al comune di Jesi, all’inizio della’ “era delle civiche” cui qualcuno vorrebbe mettere fine?
Abbiamo trovato un totale DISASTRO!
Ed a delineare il quadro veramente desolante che ci trovammo davanti bastano, purtroppo, poche “sinistre” pennellate: la gestione del bilancio, l’organizzazione della macchina comunale, le società partecipate, la situazione debitoria.
Dato che a Jesi stiamo andando a votare, proprio per non ricadere negli stessi errori, varrebbe veramente la pena approfondire almeno questi singoli punti, anche perché sono strettamente legati tra loro. Ma … dato che mi dicono che i quattro lettori che si ostinano a seguirmi continuano a rimproverarmi di fare, si, comunicati interessanti ma di farli troppo lunghi, questa disamina la troverete …altrove, nel mio blog elettorale (LINK), nella mia pagina FB (LINK) o su
quella della mia lista, Riformisti x Jesi.(LINK)
Qui vale la pena aggiungere che le due consigliature civiche del sindaco BACCI hanno espresso uno sforzo veramente eccezionale per razionalizzare e portare a dignità civile il bilancio della nostra città. Uno sforzo che ha prodotto già nel corso della prima consigliatura … i primi avanzi primari sulla spesa corrente, con i quali abbiamo iniziato a …. RIDURRE IL DEBITO!!! Costituito dai numerosi ratei di mutuo accesi negli anni ogni volta che era necessario fare qualcosa perché
urgente ed in cassa non c’era MAI un soldo!
Insomma, parliamo di tanti, ma veramente TANTI debiti. Debiti accesi negli anni, svariati milioni di euro da versare in rate di mutuo ogni dannato anno; che - così come si erano accumulati in anni ed anni di finanza ‘disinvolta’ - sono stati pazientemente e progressivamente ridotti, rinegoziati,
alcuni persino estinti, fino ad arrivare ad un livello accettabile.
E quando hai sistemato i debiti, beh, con l’avanzo primario sulla spesa corrente ci puoi finanziare tante altre cose, come in effetti è stato! Ma questo è un altro discorso, che - comunque (niente paura, sempre ai quattro lettori di cui sopra mi riferisco…) - faremo, non dubitate, nelle prossime riflessioni che, spero, vorrete fare insieme a me. Ma tenendo sempre bene in mente quanto spiegato qui (e, col il minimo di dettaglio necessario, nei link sopra indicati) sulla natura, il ruolo e la centralità della finanza comunale che è la base per qualsiasi altra iniziativa!

Concludo. Stiamo andando a votare: cosa si fa di qui in avanti? Semplice. Ogni jesino degno di tal nome, in fatto di finanza comunale, dovrebbe PRETENDERE che continui il rigore che abbiam descritto sin qui. Che è fatto di regole, osservanza delle regole, ricerca costante dell’opportunità, l’efficacia e l’efficienza di ogni singola spesa! Perché si tratta dei soldi di tutti, ovvero della vita di tutti perché noi tutti, per produrli quei soldi, abbiamo impiegato un pezzo del nostro tempo-vita! E
per questo meritiamo rispetto!
Va detto che, purtroppo, davanti a noi non si intravedono tempi luminosi: una crisi economica di dimensioni europee, indotta dagli eventi che ben conoscete, han minato profondamente i fondamentali di molte economie europee. E noi italiani – per una somma di ragioni – siamo tra i
più deboli ed impreparati.
Molte cose cambieranno, dovranno cambiare: un’amministrazione locale come la nostra deve prepararsi a far fronte alle urgenze ed alle necessità dei suoi cittadini nello sforzo di far si che nessuno resti indietro. Avremo tanti concittadini ‘non abituati’ ad essere ‘poveri’; ma che, purtroppo, lo diventeranno! Perché avranno perso potere d’acquisto se non, addirittura, il lavoro.
E bisognerà affiancarli, star loro vicini quando …le bollette andranno comunque pagate, i figli comunque mandati a scuola e un piatto in tavola andrà comunque messo tutti i santi giorni!
E sarebbe veramente una tragedia nella tragedia tornare ai ‘fasti’ di 10 anni fa.

In materia di politiche di bilancio, tra i punti fermi del programma di governo del candidato sindaco Marasca – e non a caso sono candidato in una lista civica, Riformisti x Jesi, che lo sostiene – c’è il mantenimento ed il consolidamento di quelle regole e consuetudini che ci regalano le potenzialità di cui godiamo oggi! Fosse Marasca il nostro prossimo sindaco e se il vostro voto di preferenza mi procurasse ancora una volta l’onere e l’onore di rappresentarvi in Consiglio, potete star ben certi che sarei uno dei consiglieri di maggioranza più agguerriti nel presidiare il mantenimento di quelle consuetudini che in materia di finanza comunale ci han portato sin qui!
Guai a distruggere tutto con un …ritorno al passato in un momento storico in cui, più che in altri periodi, le persone, le famiglie avranno bisogno delle Istituzioni, quelle locali, quella comunale più di tutte: sarebbe un DISASTRO nel DISASTRO!








Questo è uno spazio elettorale autogestito pubblicato il 05-05-2022 alle 10:10 sul giornale del 06 maggio 2022 - 330 letture

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