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Caterpillar, PD: "La vera storia di una lotta dal basso"

4' di lettura 19/05/2022 - Benvenuti alla fiera del “revisionismo storico”. Le vicende della ormai ex Caterpillar, già ex Sima Industrie, non trovano sollievo nemmeno ad accordo fatto.

Reputiamo davvero sgradevole la nota del presidente di Confindustria Ancona, che tende a spostare altrove (o meglio, solo altrove) i meriti di una vertenza che ha dello storico per gestione, durata e risultato.

Una vertenza che ha visto, già nelle prime ore dall'annuncio della chiusura e del licenziamento collettivo (10 dicembre 2021), i lavoratori, coordinati dai sindacati territoriali, riempire da subito ogni possibile spazio mediatico, per arrivare in modo capillare e veloce alla cittadinanza, non solo quella locale, ed allo stesso tempo hanno bussato alle porte delle Istituzioni e della Politica.

Nel giro di qualche ora i responsabili sindacali nazionali erano già sulla vertenza, cosi come alcuni parlamentari (marchigiani) che meritano tutto il ringraziamento di quei lavoratori. Tutto questo non avviene per caso, non si improvvisano reazioni forti e mirate dal nulla, quei lavoratori hanno una storia sindacale lunga e meritevole, dalla Sima alla Caterpillar ed ora IMR, quasi 100 anni di storia di lavoratori, di famiglie, di sindacato, un legame fortissimo con la città di Jesi, ma anche con tutto il territorio circostante, un gemellaggio continuo con le altre aziende del territorio, una storia che merita rispetto, cosi come lo meritano tutti i lavoratori che si trovano a fronteggiare simili prepotenze.

Se non si parte da questi presupposti non si rende giustizia a quanto accaduto. Qualcuno dimentica quel presidio costante (davanti ai cancelli della multinazionale americana), i falò per riscaldarsi dal freddo e dalle rigidità della vertenza, qualcuno dimentica la cittadinanza che a quel presidio ha portato vicinanza e solidarietà, qualcuno dimentica la manifestazione nella città di Jesi, 1500 persone che hanno sfilato al fianco dei lavoratori in difficoltà, qualcuno si dimentica delle scuole e delle tante associazioni che, in quel presidio, non sono venute solo a portare solidarietà ma sono venute a respirare dignità, qualcuno dimentica i 67 lavoratori interinali che a quel presidio hanno partecipato e sentito proprio, quasi più di qualche lavoratore fisso.

Tutto questo ha portato la Lotta di questi lavoratori all'attenzione delle Istituzioni e quindi anche al MISE, i numeri non potevano che essere un banale pretesto, al momento del licenziamento Caterpillar occupava quasi “260 lavoratori subordinati” (di cui appunto i 67 interinali), e non aveva mai dato segnali di calo produttivo anzi, nel giro di qualche mese si sarebbero andati a stabilizzare (a tempo indeterminato, ed anche qui, grazie ad un accordo sindacale) un importante quota di lavoratori. In quanto agli incentivi è evidente che chi scrive non conosce l'accordo, sarebbe grave il contrario.

L'azienda che ha accettato di rilevare sito produttivo e lavoratori (IMR Industriale Sud) avrebbe assorbito tutta la forza lavoro rendendo la non accettazione del progetto, di conseguenza, una scelta individuale e non un esubero forzato.

Da qui il lavoro sull'incentivo che si ottiene per effetto di una conciliazione, il lavoratore può scegliere di conciliare ed entrare a far parte della nuova azienda (IMR), con continuità lavorativa e di anzianità, portando con se quasi tutta la sua parte retributiva, oppure semplicemente conciliare ed uscire (con il licenziamento), per entrambi la quota è fissata a 7.500 euro.

Lo spirito dell'incentivo era quello di sostenere economicamente il lavoratori durante il periodo di Cassa Integrazione utile alla reindiustrializzazione e qualora le quote erogate a chi avesse deciso di uscire (e che realmente ha rischiato di far saltare l'accordo) dovessero essere diverse questo andrebbe contro lo spirito stesso dell'accordo stesso.

Questi lavoratori hanno in più occasioni ringraziato la cittadinanza e le Istituzioni tutte che le si sono strette intorno, sarebbe forse il momento che qualcuno ora ringrazi loro per aver messo al centro della propria lotta non il proprio futuro ma quello di 200 posti di lavoro sul nostro territorio e lo hanno fatto ben coordinati dai Sindacati mettendo insieme Istituzioni, Governo e Politica.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, ancora una volta i lavoratori della SIMA hanno vinto, e meritano le loro celebrazioni.


dal PD Monte San Vito, Segreteria Provinciale PD Ancona e Segreteria Provinciale Articolo 1 Ancona





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2022 alle 14:06 sul giornale del 20 maggio 2022 - 174 letture

In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa

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