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Smart City Index, le città delle Marche continuano a guadagnare terreno

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Crescono ancora le città marchigiane nello Smart City Index pubblicato annualmente da EY: il report 2022 reso noto di recente mostra, infatti, un ulteriore miglioramento dell'intera Regione che, anche senza collocare alcun capoluogo di provincia in prima fascia, registra buoni risultati in tutte le aree di interesse: vediamo più nel dettaglio qual è la situazione attuale.

Cosa misura lo Smart City Index

Da sei anni lo Smart City Index di EY rappresenta un importante strumento per valutare il grado di modernizzazione delle città e delle regioni italiane intorno a tre direttrici: ambiente, digitalizzazione e inclusione sociale. Attraverso l'analisi di specifici parametri per ciascuno dei tre temi vengono in pratica attribuiti dei punteggi, che permettono di classificare il comportamento di istituzioni e cittadini sia nelle singole aree che in linea generale.

La transizione ecologica è uno dei temi centrali per la definizione dello Smart City Index: la capacità di adottare soluzioni in grado di ridurre l'impatto ambientale e creare spazi più vicini ai bisogni dei cittadini dal punto di vista ecologico è infatti alla base delle "città intelligenti", spazi in cui gli obiettivi di sostenibilità, dalla mobilità agli spazi verdi, non possono essere più trascurati.

Centrale nella valutazione dello Smart City Index è poi la digitalizzazione dei servizi rivolti ai cittadini, un tema importante per ciò che riguarda la semplificazione dei rapporti con la P.A. e non solo. La transizione digitale, che in ambito privato ha fatto enormi passi in avanti come dimostrano per esempio i successi nel campo dei servizi di intrattenimento, a partire dal servizio di bike sharing, ormai presenti nella maggior parte delle grandi cittá italiane, fino alle piattaforme digitali tematiche, che incudono i videogames delle console ma anche per esempio le slots, fino ad arrivare allo streaming video come Disney+. Di fatto, oggi gli elementi digitali risultano essere un passaggio fondamentale per creare città a misura di persona.

Infine, non vi può essere città "smart" senza adeguate politiche di inclusione sociale, con attenzione ai diritti di ogni categoria di cittadini e l'adozione di strumenti che permettano di migliorare la vita di tutti, senza distinzioni o differenze.


Smart City Index, a che punto sono le Marche?

L'ultima analisi pubblicata da EY riguardo alla situazione delle città italiane sui punti sopra descritti restituisce un'immagine delle Marche abbastanza positiva, soprattutto se si considera la crescita di tutti i capoluoghi rispetto agli anni passati. In generale, la regione non presenta situazioni di particolare eccellenza, dal momento che tutte le città capoluogo si collocano in seconda fascia, ma nemmeno situazioni di particolare ritardo, determinando una posizione complessiva di centro classifica (le Marche sono 11esime). Per quanto riguarda i singoli aspetti, risulta essere l'inclusione sociale quello su cui la regione sta avanzando maggiormente (6° posto), seguito dalla transizione ecologica (9° posto), mentre si registra un decimo posto per la readiness delle amministrazioni pubbliche e i comportamenti dei cittadini.

È interessante, però, analizzare più nel dettaglio la situazione anche dal punto di vista dei singoli capoluoghi di provincia. La posizione più alta in graduatoria spetta in particolare ad Ancona, che si classifica 41esima, seguita da Pesaro (50esima), Ascoli Piceno (54esima), Macerata (57esima) e Fermo (60esima con un balzo di 41 posti in avanti), tutte in miglioramento rispetto all'anno precedente a eccezione di Pesaro scesa di quattro posizioni penalizzata soprattutto da inclusione sociale e attrattività.

A livello nazionale, resta intatta la leadership di Milano, ancora una volta prima per readiness e comportamenti dei cittadini e nettamente avanti rispetto a gran parte del Paese in termini di sviluppo digitale. Sul podio, a parti invertite rispetto all'anno precedente, troviamo poi Bologna e Torino: la città emiliana è premiata dagli ottimi risultati in fatto di spese sociali e coinvolgimento dei cittadini, mentre Torino si rivela particolarmente virtuosa sulla transizione ecologica.

Si conferma infine il divario tra nord e sud, se consideriamo che la prima città meridionale in classifica è Napoli al 34esimo posto e che, fatte salve alcune eccezioni come Rovigo, Lucca, Sondrio, Asti e Massa, la terza fascia è quasi completamente appannaggio di città collocate geograficamente al di sotto della capitale, un ulteriore dato su cui riflettere per lavorare senza perdere altro tempo su temi così importanti come quelli analizzati da EY.



di Redazione



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