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Prestiti, cosa c’è da sapere sulla cessione del quinto

4' di lettura 25/02/2023 - Il momento storico che stiamo vivendo, non è certo tra i più semplici degli ultimi trent’anni. Lo sanno bene la maggior parte dei cittadini del nostro paese, colpiti duramente da un’inflazione che è tornata prepotentemente alla ribalta dopo aver sonnecchiato per oltre due decenni. L’aumento dei prezzi, spinti da speculazione e tensioni geopolitiche, è stato a dir poco vigoroso, colpendo, in buona sostanza, qualsiasi settore. 

Per mantenere intatto il proprio potere d’acquisto, non sono pochi quei risparmiatori che hanno fatto ricorso al mondo del credito, trovando, in alcuni casi, delle amare sorprese. Il costo del denaro, infatti, è aumentato per cercare di arginare il fenomeno inflattivo, comportando un significativo aumento dei tassi d’interesse e un accesso al credito più selettivo.

Cessione del quinto: quali sono i vantaggi?

In altre parole, chiedere ed ottenere un prestito è diventato più complesso rispetto a dodici mesi fa, quando i tassi erano ai minimi storici e l’economia, nonostante fosse stata messa a dura prova dalla pandemia, sembrava estremamente resiliente. Lo scenario, oggi, è totalmente differente.

Esiste, tuttavia, una soluzione che consente di poter ottenere la liquidità richiesta senza dover sottostare al merito creditizio, purché vengano rispettato alcuni parametri ben definiti: la cessione del quinto dello stipendio. Questa innovativa tipologia di finanziamento si differenzia dal tradizionale prestito per le modalità di regolamento: a differenza di un prestito personale, dove la rata viene addebitata - di norma - nel conto corrente, la cessione del quinto prevede venga trattenuta direttamente dalla busta paga del lavoratore dipendente.

Una soluzione decisamente comoda per il soggetto contraente, che non deve preoccuparsi di creare la provvista del conto corrente per far fronte al proprio impegno mensile: lo stipendio, infatti, verrà accreditato al netto della rata da dover corrispondere all’ente creditizio erogante. Addio, quindi, ad eventuali insoluti, che comportano segnalazioni negative e creano ulteriori difficoltà future nel pagamento delle rate.

Cessione del quinto: in quali casi non può essere accolta la richiesta?

La cessione del quinto, oltretutto, è richiedibile anche da quei soggetti che, loro malgrado, sono stati segnalati nella Centrale Rischi Interbancaria o nel Bollettino dei Protesti: a garantire il pagamento, infatti, è il datore di lavoro, che provvede al trattenimento della rata direttamente dal cedolino del dipendente e girare la corrispettiva somma all’ente creditizio.

Esistono, tuttavia, dei motivi di rifiuto della cessione del quinto. Ad esempio, non può essere richiesta da chi è assunto con un contratto a tempo determinato, oltre ai lavoratori part-time e ai neo-assunti, perché non rispettano uno dei requisiti essenziali per poter accedere a questa tipologia di finanziamento.

Per ottenere la cessione del quinto, infatti, è necessario aver accantonato una determinata somma economica nel TFR: un lavoratore assunto da pochi anni, quindi, con ogni probabilità avrà qualche difficoltà a veder accolta la propria richiesta. Lo stesso discorso, quindi, è traslabile anche a quei soggetti che, per motivi personali, hanno fatto richiesta di liquidare il proprio TFR.

Cresce l’interesse degli italiani verso la cessione del quinto dello stipendio

La cessione del quinto, inoltre, non è richiedibile dai dipendenti di società che hanno meno di sedici dipendenti: le modeste dimensioni dell’azienda datrice di lavoro, infatti, costituiscono un ostacolo all’erogazione del prestito, in quanto le assicurazioni sono difficilmente disposte a sopportare un rischio “insolvenza” che, di norma, è maggiore nelle aziende di piccole dimensioni.

Lo stesso discorso, indipendentemente dal numero dei dipendenti presenti, è traslabile alle società neo costituite: anche in questo caso, ottenere credito tramite la cessione del quinto risulta alquanto complesso. Solitamente, è necessario che l’azienda sia costituita da almeno 24 mesi e abbia depositato almeno due bilanci.

L’interesse degli italiani verso la cessione del quinto dello stipendio è cresciuto, esponenzialmente, nel corso degli ultimi ventiquattro mesi, grazie, in molti casi, anche a tassi minori rispetto ai tradizionali prestiti personali. Il trend, in questi ultimi mesi, resta in costante crescita, a conferma di come questa tipologia di finanziamento non sia più l’ultima strada battuta per accedere al credito, ma in alcuni casi sia la prima ricercata dai consumatori.






Questo è un articolo pubblicato il 27-02-2023 alle 21:44 sul giornale del 25 febbraio 2023 - 50 letture

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