contatori statistiche

x

SEI IN > VIVERE JESI > ATTUALITà

Mons. Gerardo Rocconi, il vangelo di domenica 19 marzo

5' di lettura 84

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

UN CIECO CHE VEDE E VEDENTI CHE SONO NELLA TENEBRA Il vangelo di questa quarta domenica di quaresima ci racconta l’incontro di Gesù con un uomo cieco dalla nascita. E’ un’altra occasione che Gesù ha per dire chi è Lui e che cosa ci ha donato nel Battesimo. E Gesù appena lo vede fa un gesto strano: sputa per terra, fa del fango e lo spalma sugli occhi di quell’uomo. Un gesto che ci può apparire sconveniente. Per noi è difficile capire il simbolismo, ma quella saliva, che è fondamentalmente acqua che esce dalla bocca di Gesù, rappresenta il dono dello Spirito Santo. E’ così: anche a noi nel battesimo, mediante il dono dello Spirito Santo, Gesù ci ha dato luce, ha reso la nostra vita luminosa e capace soprattutto di camminare nella luce. C’è poi un altro gesto che Gesù compie con quel cieco: lo manda a lavarsi alla piscina detta dell’Inviato. Il cieco ha obbedito al comando di Gesù ed è guarito. E per noi è accaduta la stessa cosa: nel Battesimo siamo stati immersi in Colui che il Padre ha inviato. E siamo rinati. Siamo diventati figli. E ormai, illuminati da Gesù la nostra vita è luce, ha un senso, procede nella luce.

GESU’ SI RIVELA ANCORA Ci dice il vangelo che la gente prima e poi i farisei, pongono delle domande a quell’uomo: Chi ti ha guarito? E a noi ce le pongono queste domande? Chi ti ha guarito? Perchè la tua vita ha un senso? Perchè in mezzo al turbinio della vita sei sereno, perchè hai la pace nel cuore? Se queste domande non ce le pone nessuno, è terribile! Vuol dire che non si vede che siamo guariti, vuol dire che, nonostante che Gesù il dono ce lo voglia fare, siamo rimasti ciechi. E’ terribile perchè la Bibbia ci dice che dobbiamo essere sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi (1Pt 3,15). Qual è l’esperienza luminosa che quel cieco ha fatto? Quali sono le sue risposte alle domande della gente? Il suo è stato un incontro con Gesù, un incontro con una persona che piano piano ha conosciuto sempre più in profondità. Sentiamole le risposte di quell’uomo ormai guarito: - Mi ha guarito quell’uomo che si chiama Gesù. Gesù è innanzitutto un uomo, uomo meraviglioso, di una stupenda carica di umanità. E’ attento alle sofferenze degli uomini e si lascia sempre guidare dall’amore. - In un secondo momento il cieco guarito afferma di Gesù: E’ un profeta. Uno che parla a nome di Dio. Uno che porta parole vere, da ascoltare, perché sono parole di Dio. Uno che ha un messaggio da prendere sul serio, che ci dice parole per la nostra salvezza. - Alla fine è Gesù stesso che provoca la risposta più impegnativa, allorchè incontrandolo successivamente nel tempio gli chiede: Credi nel Figlio dell’uomo, cioè nell’Inviato di Dio? E il cieco guarito risponde: - Io credo, Signore. La fede ormai è piena. Gesù è il Signore: significa che Gesù è il Risorto, il Vincitore, Colui che comunica la vita dei figli di Dio.

DALLA TENEBRA ALLA LUCE Nel Battesimo siamo diventati Figli della luce: spiega San Paolo nella seconda lettura: “Un tempo eravate tenebra”. Senza il battesimo eravate tenebra, lontani da Dio, destinati alla morte. L’incontro con colui che sappiamo essere il Signore, il vincitore, il Risorto ora ci permette di essere luce nel Signore”. E’ importante rimanere nella luce: che la nostra vita sia luminosa, che sappiamo non ritornare alle opere delle tenebre, cioè al peccato. Rimanere nella luce: è la santità.



da Mons. Gerardo Rocconi
Vescovo di Jesi - dongerardorocconi@alice.it





logoEV
logoEV
qrcode