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Minacce di morte a Stronati: solidarietà anche da Acqaroli e gli ex sindaci Bacci e Fava

Un provvedimento, quello al quale è costretto l'imprenditore jesino per preservare la propria incolumità, che da un lato preoccupa tutto il mondo politico ma anche la società civile locale, mentre dall'altro aggiunge valore a ciò che è stato capace di fare Stronati riuscendo a chiudere l'accordo per l'arrivo di Amazon con suo mega-hub. Questa mattina, interrogato dalla nostra redazione, il presidente della Regione Marche, Francesco, Acquaroli, ha detto “Mi sento di esprimere la vicinanza e la mia totale solidarietà a Massimo Stronati, ma anche a tutta la sua famiglia, per quello che sta accadendo”.
Messaggi di solidarietà arrivano anche da due ex sindaci della città di Jesi: Massimo Bacci, primo cittadino dal 2012 al 2022 con una lista civica, e Gabriele Fava, esponente del PCI che ha guidato la giunta cittadina dal 1983 al 1988.
“Credo che vada fatta una considerazione di tipo generale sulla questione - ci ha detto Massimo Bacci -. A livello di stakeholder c'è stato un atteggiamento molto positivo nell'accogliere questo grande investimento di Amazon, poi però in realtà, da persona che ha vissuto in prima persona il percorso, devo dire che è stato palese che, a dispetto di dichiarazioni ufficiali di volontà di accogliere questo insediamento, c'è stato un atteggiamento di contrapposizione oggettivo ed evidente a diversi livelli". Ma l'ex sindaco, che durante il suo mandato aveva caldeggiato la nomina di Stronati alla presidenza del CdA di Interporto Marche, arriva anche un affondo duro e preciso sulla vicenda: "Credo che quanto sta accadendo a Massimo Stronati sia il residuo di un atteggiamento contrario, non manifestato, di qualcuno che mi sembra oggi voglia impaurire Massimo e portarlo a rinunciare all'incarico che riveste. Cosa che mi auguro non faccia. Questo è un fatto molto grave che dimostra che, anche su questo territorio, quando si vanno a toccare interessi particolari si creano movimenti molto strani che ci avvicinano più a zone del profondo sud che ad altre parti produttive dell'Italia. Dunque massimo sostegno a Stronati, con la consapevolezza che viviamo in un territorio che non è immune a situazioni molto gravi”.
“Innanzi tutto esprimo tutta la mia solidarietà a Massimo Stronati - ha riferito Gabriele Fava -, al quale sono vicino. La situazione che sta vivendo la comprendo anche per una vicenda personale. Quando ero sindaco di Jesi c’era in città un confinato di mafia che mi fece richieste che non potevo assolutamente soddisfare e per questo subii da parte sua una minaccia verbale seria, della quale informai immediatamente di Polizia. L’intimidazione venne presa seriamente e mi vennero consigliate delle contromisure. Nulla a che vedere con quelle, più gravi, che sono arrivate a Stronati, ma so bene che queste cose creano stati d’animo molto apprensivi. Oggi questo inizia ad accadere, anche nelle nostre zone, con una frequenza che era impensabile fino a poco tempo fa. Tutto ciò penso sia frutto anche di un deperimento dei valori democratici in questo Paese, siamo al punto che chi non la pensa come te è un nemico da abbattere. Ci sono degli estremismi ideologici, da ambo le parti, che hanno creato un clima generale di scontro. Basti pensare a quanto accaduto al Salone del libro alla ministra Roccella, con la quale non ho certo affinità ideologiche, ma che non andava sicuramente silenziata non permettendogli di esprimere la sua opinione. In questo modo la controparte si sente di poter fare altrettanto e si entra in una spirale senza uscita”.

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