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A Jesi lo "ius soli" è realtà. Atto simbolico del Consiglio che lo adotta nello Statuto comunale

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di Michele Paoletti
redazione@viverejesi.it


Il Consiglio comunale di Jesi ha sancito con una delibera adottata nella seduta del 30 maggio scorso pubblicata oggi (12 giugno) in Albo Pretorio, il principio di “ius soli” da inserire come riferimento simbolico nello Statuto del Comune.

L’ordine del giorno per l’introduzione del principio era stato presentato dai gruppi del “Partito Democratico”, “Jesi in Comune” (sinistra alternativa) e “Jesi Respira” (Europa Verde e M5S), che nel 2022 appoggiavano la candidatura a sindaco di Lorenzo Fiordelmondo, ed ha riscosso i 18 voti favorevoli di tutti i componenti della maggioranza, mentre i 5 rappresentanti di “Patto per Jesi”, “Jesiamo”, “Orizzone Jesi” e “Riformisti per Jesi”, forze di opposizione che un anno fa appoggiavano Matteo Marasca (unico assente alla seduta consiliare), si sono astenuti. Hanno votato contro i due consiglieri di Fratelli d’Italia, Cercaci e Grassetti. Con questo atto del 30 maggio, il Consiglio jesino si è di fatto impegnato ad fare proprio, almeno simbolicamente ed a livello locale, un tema intorno al quale si discute e ci si divide da anni a livello nazionale, mentre “il diritto alla cittadinanza del paese in cui si nasce – si legge tra le premesse delibera consiliare - è riconosciuto in molti Stati di tradizioni democratiche quali gli Stati Uniti d’America e in tutti i Paesi dell’America Latina, nei quali tanti figli di immigrati si sono potuti sentire accolti nella vita sociale di quelle Nazioni. Anche in Europa tale diritto è concesso da vari paesi quali Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda”. Pertanto, è stato dato mandato di sancire l’appartenenza alla comunità locale con la “Cittadinanza onoraria del Comune di Jesi” a tutti i minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolasti o di formazione italiano. Per fare ciò, il sindaco, un assessore o consigliere delegato, celebreranno ogni volta una cerimonia pubblica in cui verrà consegnata una copia dello Statuto del Comune, un kit di Cittadinanza ed un attestato personalizzato a ricordo della giornata, “con lo scopo di sottolineare il valore culturale e sociale di essere diventati cittadini italiani”.

Il riconoscimento della cittadinanza ai giovani di origine straniera - si legge nell’atto pubblicato oggi nell’Albo – può agevolare un percorso di inclusione reale dove veder affermata l’idea di una comunità al contempo unica e plurale, in cui le diversità culturali e religiose siano una ricchezza e non un problema, in cui il dialogo, il confronto, il rispetto dei diritti e dei doveri della Costituzione siano capisaldi".

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