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Individuati i 10 quartieri di Jesi: ad ottobre alle urne per eleggere i Comitati

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di Michele Paoletti
redazione@viverejesi.it


Coerentemente con quanto dettato dallo statuto comunale agli articoli 7, 8 e 9 sugli istituti di partecipazione, anche a Jesi stanno per arrivare i Comitati di Quartiere.

A presentare l’iniziativa questa mattina (venerdì 16) sono stati l’assessore alla partecipazione Loretta Fabrizi, insieme al capo area Servizi al cittadino Mauro Torelli. Per introdurre alla cittadinanza la bozza dei Regolamenti dei Comitati, invece, sono stati previsti tre incontri pubblici da tenersi mercoledì 21 giugno a Palazzo dei Convegni, venerdì 23 in via San Francesco (sede ex II Circoscrizione ) e lunedì 26 a San Sebastiano, tutti alle ore 21:00.

I cittadini saranno dunque chiamati a spendersi personalmente per collaborare con l’Amministrazione, condividere le questioni e le problematiche, arrivando insieme alla migliore soluzione dei problemi. A questo scopo la città è stata perciò divisa in 10 quartieri, “cercando di inseguire – ha spiegato la Fabrizi – un’idea di comunità e senso di appartenenza”. Le zone sono: Centro Storico, via Roma, Prato, San Giuseppe, Ex Smia-Zipa, Coppi-Giardini, Erbarella-S.Pietro Martire, San Francesco, Paradiso, Minonna. Dieci zone che garantiranno un’ampia rappresentatività del territorio, ma non mancheranno i punti di ascolto ai cosiddetti nuclei abitati sparsi.

Ad ottobre, la data precisa resta non è ancora stata fissata, si apriranno le urne per eleggere le assemblee rappresentative con una lista unica di almeno 18 cittadini per ciascun quartiere, che possono autocandidarsi. Le autocandidature potranno essere fatte da qualsiasi residente, sia nato in Italia che all’estero, con almeno 18 anni compiuti, il tutto nel rispetto della parità di genere. Infatti, l’assessora Fabrizi ha rivolto un appello alle donne di ogni zona della città a candidarsi “perché altrimenti il consiglio direttivo non verrà formato in quanto la lista non verrà ritenuta valida”. Ogni elettore (a votare saranno anche i sedicenni) potrà scegliere due candidati, proprio per permettere di votare anche una candidata di sesso femminile.

Le assemblee nomineranno il proprio Consiglio direttivo composto di 9 membri, tra i quali un presidente, e potrà anche individuare anche altri incarichi da conferire ai vari componenti al proprio interno. La durata di ciascuna assemblea sarà di 5 anni, a prescindere dall’Amministrazione comunale in carica, e sarà su base volontaria (quindi gratuita), rieleggibile per 2 mandati dopo il primo. Per svolgere le operazioni di voto il prossimo ottobre, ci si potrà autocandidare (anche qui vige il principio di gratuità), ma poi non ci si potrà candidare per entrare a far parte del comitato. Le assemblee si riuniranno due volte all’anno in forma ordinaria, più le sedute straordinarie che si dovessero rendere necessarie.

I comitati – ha spiegato l’assessora alla partecipazione – avranno ruolo consultivo e propositivo, quindi verranno ogni qual volta verranno fatte scelte che ricadono sul quartiere, ma potranno proporre essi stessi questioni fondamentali che hanno ricadute dirette sul quartiere”.

Le funzioni dei Comitati di quartiere – ha spiegato il caposettore Torelli – sono prevalentemente tre: consultive, propositive ed autonome”. Le funzioni per le quali l’amministrazione può scegliere di consultare i Comitati nel particolare sono: pianificazione urbanistica, erogazione di servizi, la definizione del sistema di mobilità (ad esempio su come deve muoversi il traffico), la pianificazione di eventi culturali e sportivi e, forse la più importante, la progettazione di opere pubbliche” Per quanto concerne la funzione propositiva: «Il Direttivo eletto dai Comitati può convocare l’Amministrazione nella persona del Sindaco, di un Assessore o Consiglieri per sottoporre all’attenzione proposte o situazioni di particolare rilevanza emerse nell’Assemblea di Quartiere”.








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