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comunicato stampa
Servizio raccolta sangue carente, pericolo chiusura centri trasfusionali: interviene il DIRMT

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da Avis provincia di Ancona

L’Avis Marche conta 57.000 soci con circa 20.000 donatori di sangue nella Provincia di Ancona. Il ruolo di Avis è quello di promuovere sul territorio l’associazione, attraverso iniziative volte a diffondere i valori di solidarietà e cultura del dare, per reperire sempre nuovi donatori e collaborare con le strutture sanitarie per l’autosufficienza del sangue.

Purtroppo, però, negli ultimi tempi il servizio pubblico di raccolta sangue è un po’ in difficoltà, per carenza di personale, e talvolta è costretto addirittura ad annullare sedute con prenotazioni donazionali già programmate.

È quello che è successo recentemente al Centro Trasfusionale di Torrette e Centri di Raccolta di Ancona sud, dove il responsabile del servizio ha disposto la soppressione di ben 10 sedute a luglio e 7 ad agosto, con la perdita conseguente complessiva di almeno 300 donazioni di sangue intero e plasma.

A questo punto, anche su sollecitazione dell’AVIS che ne fa parte e già da tempo invita l’Azienda sanitaria e la Regione Marche a provvedere all’adeguamento e riorganizzazione del personale, è intervenuto il DIRMT, Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale. Il direttore dr.ssa Giuseppina Siracusa ed il coordinatore dei Centri di raccolta sangue dr. Giuseppe Furlò sono riusciti a coinvolgere medici ed infermieri dei Centri Trasfusionali dell’AST di Ancona provincia, ripristinando 6 sedute di raccolta sangue nel mese di luglio e si stanno ora impegnando per poter rimediare alle 7 chiusure di agosto, ovviamente con l’autorizzazione delle due Aziende Sanitarie.

Un esempio di disponibilità e collaborazione del personale sanitario, che rispecchia senz’altro lo spirito di volontariato e generosità propri dell’AVIS e a cui va il ringraziamento dell’Associazione.

Tuttavia l’intervento effettuato non risolve in maniera definitiva le carenze denunciate sopra e l’AVIS continuerà a battersi nelle sedi opportune per coinvolgere sì nuovi donatori ma evitare poi di dover dire loro che non possono donare sangue perché mancano le strutture per raccoglierlo.

IL DIRETTIVO, Romano Zenobi








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