intervista
Il vincitore del torneo ‘’Avvenire’’ Under 16 Michele Mecarelli: ‘’Le emozioni vissute in questo torneo sono imbattibili, nel tennis la partita finisce solo quando dai la mano all’avversario’’


(Foto di Roberta Corradin)
Quando e come nasce la tua passione per il tennis?
‘’All’età di 4 anni e mezzo circa, ricordo che mio padre giocava al circolo di tennis di Jesi(mia città natale) e io quel giorno sono andato a vederlo, dentro di me è scattata subito la passione e la voglia di giocare a questo sport e infatti da lì ho iniziato a giocare’’.
Qual è l’episodio più bello legato a questa disciplina che ricordi con maggior piacere?
‘’Di momenti belli che mi legano al tennis ce ne sono tanti, però penso che le emozioni che ho vissuto e provato al torneo Avvenire non si possano battere, per ora’’.
E a proposito del “Torneo Avvenire U16’’ a Milano: hai vinto questa prestigiosa competizione, giunta alla sua 56esima edizione, non si teneva dal 2019 e vanta tra vincitori e partecipanti un albo di assoluto rispetto sia nel maschile che femminile (tra cui spiccano Roger Federer, Novak Djokovic, Martina Hingis, Maria Sharapova,Björn Borg, Ivan Lendl, Jennifer Capriati, Adriano Panatta e altre leggende di questo sport): raccontaci questa esperienza e cosa hai imparato principalmente da questa avvincente competizione?
‘’È stata l’esperienza più bella della mia vita per ora, in vari match mi sono ritrovato sotto nel punteggio e sono sempre riuscito a rimontare e infatti penso che la cosa che ho imparato è che la partita di tennis non è finita fino a che non si è dato tutto in campo e fino a che non si è data la mano all’avversario’’.
In questo periodo un buon numero di tennisti marchigiani sta ottenendo ottimi risultati: che cosa ne pensi del movimento tennistico delle marche?
‘’Penso che sia un ottimo movimento che sta creando degli ottimi giocatori che stanno ottenendo risultati. Penso che continuando così i giocatori della mia regione possono togliersi diverse soddisfazioni, sia nel tennis maschile che in quello femminile’’.
Il tennis viene considerato generalmente tra gli sport più difficili a livello psicologico: lo sforzo nel giocare giorno dopo giorno, situazione scomode da risolvere nel mentre di una partita, il fatto che il match possa girare da un punto all’altro… Pensi che da questo punto di vista, per praticarlo sia idoneo a tutti o servono delle particolari caratteristiche a livello personale?
‘’Penso che dal punto di vista psicologico il tennis sia uno degli sport più difficili, se non il più difficile. Io penso che chiunque voglia provare a giocare a tennis a livello agonistico può riuscire a gestire queste situazioni. Secondo me bisogna adattarsi bene e gestire il momento di difficoltà senza fretta’’.
Obiettivi e ambizioni per il futuro?
‘’L’obiettivo ora è continuare ad allenarsi, a crescere a livello tennistico, fisico, mentale mettendo il massimo impegno in ogni allenamento e partita’’.

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