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Monte San Vito: le scuole della discordia. Accuse tra opposizione e maggioranza su materne e medie

La lista di opposizione “Noi per Monte San Vito”, che alle ultime elezioni locali del 2019 schierava come candidato a sindaco Claudio D’Angelo, il quale dal 2014 al 2019 era stato il vice della sindaca PD Sabrina Sartini, è andata all’attacco della Giunta guidata da Thomas Cillo, rea a suo dire di essere in procinto di spendere quasi un milione e trecentomila euro per la messa a norma anti-sismica e l’efficientamento energetico della scuola dell’infanzia Grimm. La motivazione dell'attacco sarebbe che il paese ha già un’altra materna (la “Collodi” a Borgetto) e “l’Istituto Comprensivo è stato accorpato a quello di Montemarciano e ha perso l’autonomia scolastica perché il numero di alunni del nostro Comune è in drastica diminuzione”. Pertanto, l’opposizione sul proprio profilo Facebook ha chiesto sarcasticamente al sindaco “chi andrà in questa scuola? Quali bambini?”.
Ma l’attacco di Noi per Monte San Vito non si è fermato alle scelte dell’Amministrazione Cillo sulle scuole materne, ma è proseguito anche sulle medie Alighieri che, “a differenza della materna, è l'unica scuola media del paese”. “Mentre si spende oltre 1 milione di euro per l'adeguamento sismico della scuola Grimm – scrive la lista del consigliere D’Angelo –, la Giunta Cillo investe zero euro per mettere a norma antisismica la scuola media Alighieri. Alla scuola media la giunta Cillo ha cambiato finestre e caldaia ma non ha investito un solo euro per adeguarla o migliorarla sismicamente, lasciandola fuori norma”.
La risposta della maggioranza non si è fatta attendere ed è arrivata per mezzo di una lunga nota, nella quale la lista civica Monte San Vito Cambia ha chiarito subito che l'intervento è “totalmente finanziato con fondi PNRR e comunali e per cui non è stato acceso alcun mutuo che quindi non graverà sulle future amministrazioni nè sui cittadini”. Poi si passa subito al contrattacco, chiamando in causa personalmente proprio l’ex vice sindaco Claudio D’Angelo, che nella tornata elettorale del 2019 si era candidato sindaco fermandosi però al 28% dei consensi contro il 55% di Cillo. “Il gruppo Noi per Monte San Vito – si legge nella nota della maggioranza – non ricorda che fu proprio il suo attuale capogruppo (D’Angelo – NdR) assieme all’ex Sindaco che nel 2016 promettevano nelle assemblee tenute con i genitori dei bambini di realizzare entro pochi mesi una nuova scuola materna in legno al posto di quella che avevano colpevolmente chiuso in ritardo dopo il sisma”. Anche la maggioranza usa poi l’arma delle domande sarcastiche: “Oggi che noi stiamo realizzando quella “promessa”, secondo quale astrusa logica dovremmo essere criticati da chi voleva fare altrettanto? Per chi si sarebbe realizzata quella scuola in legno che nel 2016 andavano promettendo e davano già per fatta entro pochi mesi?”. Nel duro comunicato di risposta del gruppo che fa capo al sindaco Cillo, oltre ad accusare di impreparazione l’opposizione (“se fossero degli alunni alla fine dell’anno scolastico, non sarebbero serviti nemmeno gli esami di riparazione di fronte alla cronica impreparazione finora dimostrata”), si difende anche la scelta sulla scuola media Alighieri. “Non è vero – riporta la nota – che sulla scuola Media non abbiamo fatto nulla poiché abbiamo effettuato le indagini statiche sui solai (anche qui loro lo avevano promesso e noi lo abbiamo fatto) e abbiamo redatto sia il progetto definitivo ed esecutivo per effettuare l’intervento sismico sull’edificio con cui possiamo partecipare a bandi a cui abbiamo già partecipato risultando ammessi ma non finanziati e su cui siamo pronti qualora escano di nuovi. Avere una progettazione già approvata e “pronta nel cassetto” significa essere pronti”. “Alla luce di quanto esposto – chiosa “Monte San Vito Cambia” –, essere audacemente accusati di non aver fatto nulla sulle scuole medie ci fa solo sorridere”.

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