comunicato stampa
Il Comitato Per la Vallesina: "I misteri di Ripa Bianca"

Ripa Bianca è il luogo dove da Giugno ad Agosto 2022 l’Arpam dichiara che le sue centraline rilevano dei valori accettabili di ammoniaca e di polveri sottili, salvo poi dichiarare pubblicamente, anche di fronte alle telecamere di Report, che la centralina fosse fuori uso non appena la centralina dell’Arpa Lazio ha rilevato valori di ammoniaca dieci volte superiori a quelli approvati in sede di VIA (Valutazione Integrata Ambientale). Ripa Bianca è il luogo dove, dopo la denuncia delle alte emissioni da parte del Comitato per la Vallesina, la Regione Marche convoca ben 7 tavoli tecnici per affrontare il problema, sguinzagliando sul luogo dipendenti degli Enti Pubblici che con il loro naso sopraffino, al pari di veri e propri esperti di tartufi, hanno il compito di stabilire se l’allevamento emette o meno odori malsani. L’adozione di questo metodo scientifico basato sulla capacità olfattiva dei dipendenti degli Enti pubblici (e non sui dati rilevati dalla centralina Arpa Lazio) porta a dire alla Regione ed al Sindaco di Jesi che non ci sono rischi per l’ambiente e per la salute. A questo punto il Dott. Ciccioli, responsabile del Settore Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali della Regione Marche, emette un Decreto di ben 39 pagine che concede alla Società Agricola Fileni di mettere in atto delle misure correttive e di monitoraggio senza peraltro porre in essere alcuna restrizione alla attività dell’allevamento o revisione dell’AIA come dice la Legge.
In cosa consistono queste misure del Decreto ? Consistono nella applicazione di metodi sperimentali, mai applicati e di cui non si conosce quali siano i risultati, riguardanti un trattamento sulle vasche di abbattimento delle emissioni mediante utilizzo di culture batterico enzimatiche,, il sistema Illuminazione Nature Dynamics Broiler, delle modifiche del sistema di nebulizzazione ed abbattimento polveri e la piantumazione di una barriere arborea. Il decreto stabilisce anche che a partire dal ciclo di allevamento che inizierà il 9/3/2023 dovrà essere installato un sistema di monitoraggio e di rilevazione di ammoniaca e polveri sottili. Ma non basta, la fantasia del Dott. Ciccioli si spinge oltre. Il Decreto stabilisce che se alla fine del primo ciclo di circa 55 giorni i valori non saranno rientrati nei parametri dell’AIA, Fileni dovrà diminuire del 15 % il numero dei polli allevato, del 30 % nel ciclo successivo e del 50 % in quello ancora seguente. Diremmo dunque che la fantasia non è mancata alla Regione Marche in questa occasione, salvo poi però dover accertare che : - Le rilevazioni non verranno affidate ad un ente indipendente ma alla società Igenstudio, che lavora come consulente di parte per Fileni. - Al contrario di quanto garantito dal Sindaco di Jesi e dalla regione Marche i valori delle rilevazioni non sono stati resi pubblici. Perché dopo che la campagna di rilevazione chiusa all’inizio di Luglio ancora non si conoscono i dati? - I cittadini residenti a Ripa Bianca hanno patito la puzza dell’allevamento, nonostante le rivoluzionarie misure tecnologiche messe in atto, come in precedenza - La barriera arborea è già quasi secca, come si vede dalla foto.
Ad oggi, nonostante il ciclo di allevamento sia finito all’inizio di Luglio, non sono stati resi noti i risultati delle rilevazioni da parte delle centraline e dunque non si conosce come Fileni dovrà procedere per il secondo ciclo di allevamento. Alla faccia della trasparenza e del conclamato rapporto di collaborazione con i cittadini. Se di mezzo non ci fosse la salute dei cittadini e la cura dell’ambiente, ci sarebbe da sorridere su come la situazione di Ripa Bianca è stata affrontata dalla Regione, dal Comune di Jesi e dagli organi preposti al monitoraggio come in una commedia all’italiana. Ma poiché invece sono in ballo il benessere dei cittadini e la loro salute, senza sorridere i cittadini continuano ad agire per la tutela dei loro irrinunciabili diritti.

SHORT LINK:
https://vivere.me/emkh
Commenti
