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Nuovo video-appello di Alessia Polita: "Completate quel marciapiede, a Ponte Pio si rischia la vita!"

Attivissima specie su Instagram, dove viaggia verso i 20.000 followers, Alessia ha sempre sfruttato la sua popolarità per delle campagne di sensibilizzazione a favore delle persone “in sedia” o più in generale con disabilità, portando all’attenzione dell’opinione pubblica i grandi problemi della quotidianità per chi deve convivere con degli impedimenti fisici, scontrandosi con barriere architettoniche, spesso evitabilissime.
Ieri, la n.51 più famosa d’Italia (era il suo numero di gara sia quando correva in moto, che oggi sulla hand bike) ha denunciato una pericolosissima interruzione di banchina stradale con la quale deve fare i conti tutti i giorni per tornare verso casa in zona Ponte Pio. Percorrendo via Baldeschi Baleani provenendo dal centro città diretti verso la Cooperlat, appena sorpassato l’allevamento di polli Fileni, infatti, vi è un tratto di 50 metri, prima del ponte sul fiume Esino (dotato di corsia pedonale su ambo i lati), in cui il guard rail è praticamente sopra la linea bianca che delimita la carreggiata (vedi foto sotto). Non c’è nemmeno un centimetro per chi cammina a piedi a bordo strada. In quel punto, in uscita dalla rotonda, le auto hanno davanti un lungo rettilineo e tendono anche a prendere velocità. “Devo attendere, ogni volta, che passino tutte le macchine – spiega l’atleta paralimpica sulla sua Storia di Instagram – e poi dopo devo fare un tratto contromano ‘sentondomi scivolare la vita addosso’ e sperando che non mi ammazzi nessuno”. Questo ogni qualvolta che, specialmente ora che è estate, Alessia (ma lo stesso vale per tutti i residenti del piccolo quartiere) decide di uscire senza prendere la macchina per andare verso il centro città e poi per tornare a casa. “Ma fare un pezzo di marciapiede, no?”, si chiede sarcastica, con la sua solita spontaneità e schiettezza in marcato slang jesino, la Polita nel video. Visto che non si tratterebbe di una opera di grande portata che comporti chissà quale spesa, speriamo che chi di dovere possa raccogliere l’appello per facilitare Alessia e gli altri residenti nel quartiere Ponte Pio che vogliono potersi recare “in sedia” o a piedi verso la città, senza necessariamente dover mettere in conto 50 metri “da brivido”.

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