comunicato stampa
Piermattei: "I fondi per il recupero del complesso San Martino e dell’ex Cascamificio un successo per la città"

Questi articoli contengono alcune gravi inesattezze e tendono a far passare un messaggio a dir poco bizzarro, quasi che l’aver ottenuto questi importanti finanziamenti, piuttosto che configurarsi come un successo per la Città, rappresenti piuttosto un problema ed una criticità.
La Città di Jesi, che per anni era rimasta fuori dalla gran parte dei finanziamenti nazionali e di derivazione UE destinati alla riqualificazione urbana, da un lato per non essere capoluogo di provincia, dall’altro per non aver ricevuto compensazioni da parte della Regione, finalmente, con una iniziativa coronata da successo, facendosi capofila di un gruppo di Amministrazioni, è riuscita ad ottenere una cospicua somma per il rilancio del suo sistema insediativo. Certamente in fase di proposta di massima le somme da destinare alle diverse opere risultavano limitate, anche per poter soddisfare le diverse esigenze di un progetto organico di area vasta, tuttavia questo non appariva come un grave problema, in quanto si aveva una certa chiarezza sulla possibilità di elaborare progetti stralcio che consentissero di realizzare gli obiettivi principali, i “target” del programma nazionale, trascurando alcune parti non determinanti dei complessi oggetto di studio.
Certamente l’imprevedibile aumento dei costi legato da un lato alle speculazioni sui superbonus ed alla guerra in Ucraina, dall’altro ad alcune modifiche normative, ha aumentato le difficoltà, anche perché a fronte di aumenti reali dell’ordine del 25-30% è stato riconosciuto dalle Leggi statali un adeguamento limitato al 10%. Ciò non impediva comunque, con un qualche sforzo in più da parte dell’Amministrazione, così come apprezzabilmente avvenuto, di portare avanti i progetti.
Per quanto attiene al complesso San Martino un incremento del cofinanziamento comunale ha consentito di progettare l’intervento così come previsto, senza rinunciare ad elementi sostanziali del progetto. Va sottolineato come i fondi del lascito Cesarini siano stati utilizzati pressoché per intero per realizzare la casa per disabili, che non era prevista, dunque è falso il messaggio di chi vuole far passare l’impiego nel complesso San Martino di detti fondi come un incremento a copertura di maggiori costi. Per quanto attiene al Cascamificio, spiace leggere falsità come quella secondo cui si sarebbe ipotizzato un recupero al costo di 300 Euro al metro quadrato. E’ del tutto ovvio che si era ipotizzato un intervento stralcio, molto articolato, con la realizzazione del 16 alloggi e di alcuni locali per la Fondazione Pergolesi Spontini, e con una possibilità di utilizzo di parte degli spazi per magazzini con interventi minimi.
Certamente l’aumento dei costi costituisce un problema, tuttavia si può pensare ad una riduzione della dimensione degli alloggi, a parità di numero, così da ridurre il costo, e certamente ci sono porzioni del grande complesso che possono essere messe in uso con un intervento di sistemazione poco costoso. Basterebbe insomma dar luogo ad una progettazione attenta, dettagliata, per poter ottenere un risultato accettabile. In questo contesto complicato non è pensabile adottare soluzioni semplici, né sembrano opportune valutazioni semplicistiche come quelle che stiamo leggendo su giornali e blog.

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