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Ponte San Carlo, il 4 settembre sarà definitivamente chiuso. Poi la demolizione

2' di lettura
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di Niccolò Staccioli
redazione@viverejesi.it 


Ponte San Carlo sta per chiudere definitivamente: la data è quella del 4 settembre, dalle 9 di mattina. Quindi la demolizione e fino a quel momento verranno spostate reti di acqua, gas e telefonia agganciate sulla struttura.

Le forniture verranno sempre garantite, a parte l'acqua che verrà interrotta per una notte (il giorno verrà comunicato successivamente). L'abbattimento richiederà un mese di lavori, tra effettiva demolizione e rimozione delle macerie.

Durante ottobre, solo mezzi di soccorso, lavoratori coinvolti e alcuni servizi avranno accesso al ponte. Gli altri mezzi e i pedoni dovranno cercare percorsi alternativi, con lo stop all'altezza dei civici 170-173 di via Marconi e 1-2A di via Minonna, in entrambi i sensi di marcia.
Chi arriva da Filottrano verso Jesi può arrivare fino al civico 1 di Via Minonna e poi fare inversione; chi arriva da Jesi verso Filottrano può arrivare fino al civico 173 di via Marconi e poi tornare indietro; chi marcia sulla bretella di via Minonna in direzione via Misa, dovrà svoltare obbligatoriamente a sinistra all'altezza del ponte.
Il Comune rimarca come “il principio suggerito è quello di avvalersi della superstrada per attraversare il ponte San Carlo, preferendo l’uscita di Jesi Est anziché quella di Jesi Ovest o Via Piandelmedico, sia perché più vicina e con viabilità più adeguata, sia per evitare che si crei poi un imbuto lungo Via Roma all’ingresso della città”.

L'amministrazione attiverà una serie di misure per attenuare i disagi, in particolare per i residenti della sponda destra dell'Esino: utilizzerà gli ex locali del circolo Fratelli Cervi come ufficio comunale di prossimità a Minonna, per supportare i residenti durante i lavori, oltre a prevedere il dispensario farmaceutico e orari rafforzati per il trasporto pubblico. Altre iniziative verranno comunicate nei prossimi giorni.
C'è una proposta per sperimentare app e servizi di mobilità collettiva per migliorare l'accesso e l'efficienza del trasporto pubblico. L'opposizione critica la mancanza di soluzioni concrete per i disagi che i lavori causeranno.

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