comunicato stampa
Comitato per la Vallesina contro Comune e Arpam: "A Ripabianca solo tentativi e non la soluzione per odori ed emissioni"


Avendo seguito con molta attenzione tutta la problematica relativa a Ripa Bianca, ci sentiamo in obbligo di fare le nostre osservazioni e spiegare a chi ha meno dimestichezza quello che sta succedendo. Una prima nostra considerazione riguarda la richiesta di modifica che è stata avanzata dalla Società Agricola Fileni che prevede “l’inserimento di un tunnel smontabile chiuso lateralmente da un tubo di PVC con funzione di allungamento della camera di emissione attualmente costituita solo dal box di espulsione degli estrattori che contiene le barriere di nebulizzazione”.
Questa dunque è la tacita, ma inequivocabile ammissione che il sistema di abbattimento delle emissioni in atmosfera installato nell’impianto non funziona e che dunque debba essere modificato. Fileni decide dunque di mettere in opera una nuova modifica senza alcuna evidenza scientifica della sua efficacia e con la speranza che possa funzionare, il tutto con l’avallo dell’Arpam e del Comune di Jesi che hanno la responsabilità dei controlli.
Ma il sistema che era stato applicato a Ripabianca e che si avvale di un deflettore e di nebulizzatori, che viene applicato in tutti gli impianti Fileni, era stato decantato nell’AIA del 2018 con queste parole : “Questa tecnologia, adottata e sperimentata (ed in continua sperimentazione e miglioramento da parte del gruppo Fileni), è stata valutata come metodologia che va oltre le BAT (MTD)”. Insomma, sarebbe dovuto essere il non plus ultra della tecnologia per l’abbattimento degli odori, dell’ammoniaca e delle polveri.
Leggendo però altri documenti, si scopre che il giudizio dato dalla stessa Fileni su questa tecnologia è molto variabile :
- Nella memoria del 2/7/2021 in difesa al ricorso al TAR proposto dai cittadini di Cingoli contro l’impianto di Rangore, l’Avv. Ortenzi scrive per conto della S.A. Fileni : “il sistema di abbattimento presente nell’istallazione rappresenta la migliore soluzione tecnologica attualmente applicabile per l’abbattimento delle emissioni di polveri, odori ecc. nell’ambiente”
- Nella richiesta di modifica non sostanziale del sistema di abbattimento di Monte Roberto del 10-8-2021, si contesta invece la non efficacia del sistema stesso. Si decide la modifica con l’applicazione di un nuovo metodo, che dovrebbe superare le inefficienze di quello standard, sostenendo che “Il suddetto impianto, considerata la sua innovazione, risulta oggetto di continua sperimentazione al fine di un progressivo miglioramento di efficacia ed efficienza. La presente richiesta di modifica non sostanziale viene presentata nel suddetto contesto, ovvero come nuova soluzione progettuale finalizzata all’efficientamento del sistema di abbattimento.”
- Nella risposta all’ARPA Emilia Romagna relativa all’impianto di Maiolo dell’11-8-2020 che richiedeva per i periodi di maggior accrescimento degli animali di installare nella parte sommitale, dei nebulizzatori che, negli orari più critici, consentissero un aumento dell’abbattimento di polveri ed odori dagli estrattori, Fileni risponde che “ tale soluzione viene solitamente applicata in modo empirico senza nessun certificato di performance che riporta i valori di abbattimento ottenibili per ammoniaca polveri e odori, senza considerare che utilizza parte delle risorse idriche per mitigare impatti non comprovati e che vengono a nostro avviso più ampiamente mitigati dalla tecnica di Landscaping tramite buffers di barriere verdi.”
Insomma, per quattro impianti quattro risposte diverse a seconda delle varie esigenze e circostanze. Risposte che vanno dalla esaltazione del sistema di abbattimento come migliore tecnica disponibile alla affermazione della totale inefficacia secondo una sfumatura di giudizi che ne testimonia la totale assenza di rigore scientifico e di sperimentazione ed una diffusa pratica di tentativi (a buon mercato e senza investimenti) di attrezzature che dovrebbero garantire la salute ed il benessere dei cittadini.
La credibilità di una azienda deriva dalla sua coerenza e correttezza, come ci si può fidare di chi cambia continuamente versione della realtà ?
In questo spettacolo da operetta, si staglia netta la figura degli organi di controllo che anziché intervenire con osservazioni e pretendere chiarimenti scientifici avallano qualsiasi richiesta e modifica avanzata da Fileni. Ma non c’e’ da stupirsi, questi sono gli stessi organi di controllo che per tre mesi hanno dato delle rilevazioni di ammoniaca accettabili salvo poi dire che la centralina era rotta e che hanno autorizzato la società Igenstudio, abituale fornitore di Fileni, a compiere le rilevazioni dell’aria e che ancora non hanno assolutamente accettato di mettere istantaneamente a disposizioni dei cittadini le rilevazioni effettuate secondo una logica di trasparenza.
A proposito, dalla relazione dell’Arpam che abbiamo ricevuto sul primo ciclo di allevamento a Ripabianca risulta che il livello odorifero sia pari a 25 microgrammi per metro cubo, entro il limite dell’AIA di 26,6 e dunque accettabile. Ci avremmo giurato in anticipo, supportati dal fatto che le rilevazioni che avrebbero dovuto essere di pubblico dominio ancora sono nei cassetti del Comune e dell’Arpam !

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