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Arabia Saudita, Roberto Mancini si presenta a Riad: "Primi contatti solo a metà agosto"

28.08.2023 - h 19:37

Il tecnico jesino Roberto Mancini è stato presentato ufficialmente lunedì 28 agosto a Riad come nuovo c.t. della nazionale di calcio saudita. E non s'è lasciato sfuggire l'occasione per mandare un messaggio sibillino a chi lo accusa di aver tradito la nazionale azzurra solo per soldi.

Il tecnico, infatti, durante la conferenza stampa, parlando della questione legata ai suoi assistenti (alcuni dei quali devono ancora risolvere la propria posizione con la F.I.G.C.), ha dichiarato “Ho iniziato a parlare con la federazione araba a metà agosto…”. Una frase che qualcuno ha letto come una risposta subliminale alla montagna di critiche che gli sono piovute addosso in queste ultime due settimane, secondo le quali avrebbe cercato un pretesto per la smarcarsi dalla guida della nazionale italiana perchè già vezzeggiato da tempo dalla montagna di milioni offerta dagli sceicchi sauditi. Un "tradimento" in nome del vil denaro che però cozza con la versione dell'allenatore marchigiano, il quale lo scorso 13 agosto comunicando la propria decisione tramite il profilo Instagram personale, aveva scritto “Le dimissioni da CT della nazionale sono state una mia scelta personale”. Nelle ore successive, era poi trapelato che Mancini, nonostante fosse stato appena investito del ruolo plenipotenziario di responsabile tecnico di tutto il settore squadre nazionali, rimproverava alla Federazione di essere stato "privato" di quasi tutti i suoi collaboratori storici, molti dei quali oggi dovrebbero infatti seguirlo nella sua avventura saudita. Secondo la dichiarazione del cinquantottenne originario del quartiere Prato di Jesi, insomma, i tempi non tornerebbero e forse con quella frase ha voluto far capire di aver avviato la trattativa con l'Arabia Saudita solo dopo aver rotto con l'Italia.

Tornando alle prime parole di Mancini da C.T. saudita, ha subito parlato di obiettivi: “Il nostro obiettivo è vincere di nuovo la coppa d'Asia dopo 26 anni. Ora abbiamo amichevoli e partite di qualificazione ai Mondiali, poi prepareremo la competizione e sono sicuro che possiamo andarci a giocare la vittoria. Tutto è possibile e raggiungibile. Stasera guarderemo delle partite, poi avrò del tempo per decidere, lavorare e migliorare il nostro stile di lavoro. Sono fiducioso che riusciremo a fare bene”. Infine, una esortazione a chi gli chiedeva come preferisce essere chiamato: “Chiamatemi Mancio, come quando ero giocatore”.

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